Sono 568 i nuovi positivi al Covid19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore. Salgono così a 10945 gli attuali positivi con un incremento di 390. Di questi 775 sono i ricoverati: 677 in regime ordinario (35 in più) e 98 in terapia intensiva con un incremento di tre ricoveri. 10.170 si trovano in isolamento domiciliare.

Si registrano nuove vittime, sono ben 11 i decessi anche oggi che portano il totale a 439. I guariti sono 167. I tamponi effettuati sono 4976.

Su fronte della distribuzione territoriale Palermo  torna in testa al contagio con 220 nuovi positivi in più, Catania ne fa registrare 121; a Messina sono 89, Siracusa 65, ad Agrigento 35;   a Enna 24;  a Caltanissetta 9,  Trapani 3; Ragusa 2.

Intanto la Regione siciliana si prepara per un aggravio della situazione e lo fa trasformando in covid hospital presidi che sembravano destinati a non tornare più inquesta situazione.

“Mai si è avvertita la necessità di essere solidali e uniti come in questo momento. A cominciare da chi, a qualsiasi livello, rappresenta le Istituzioni pubbliche e, perciò, ha il dovere di non cedere a impulsi emotivi e di scegliere quel che è giusto e non quel che appare utile. Anche in Sicilia dobbiamo prepararci al peggio. Servono sempre più posti letto per i positivi bisognosi di cure e sempre più posti di terapia intensiva per chi è in grave difficoltà” dice in modo allarmato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

“Ma, assieme ai posti letto – prosegue il governatore – servono i sanitari specialisti: dobbiamo far bastare quelli di cui già disponiamo (che ringrazio di cuore, assieme agli operatori), perché ovunque, in Italia, c’è paurosa carenza di queste figure professionali. Ogni ospedale deve, dunque, cedere qualcosa per dare precedenza assoluta ai malati di Covid. Egoismi e guerre di campanile non sarebbero accettabili, specie in tempi di “guerra” come quelli che viviamo. E l’ospedale di Acireale è fra questi: perché ha la capienza, ha la terapia intensiva, ha il personale sanitario necessario ed è a sette minuti dal più vicino ospedale di Catania“.

“Ritengo però necessario che, assieme alla sua temporanea conversione – aggiunge Musumeci – l’ospedale acese mantenga attivo il suo Pronto soccorso: l’emergenza deve essere assicurata giorno e notte, in assoluta sicurezza anti Covid. Lo stesso vale per tutti i servizi ambulatoriali, che dovranno continuare a essere forniti ai cittadini di Acireale, seppure in un altro sito della città. E’ una misura sofferta ma necessaria, condivisa con l’assessore regionale per la Salute. E sono certo che la generosa Comunità acese saprà, anche stavolta, esprimere solidarietà concreta verso i più sfortunati che verranno colpiti dal Covid. Solo se restiamo uniti e prudenti riusciremo a vincere questa dura battaglia, a conclusione della quale l’ospedale di Acireale potrà riprendere la sua normale attività, peraltro più dotato e attrezzato di prima”.