Palermo

Covid19 Sicilia, 648 i nuovi positivi e 583 i guariti, Palermo in testa ai contagi

Sono 648 i nuovi casi di Covid19 registrati nell’isola a fronte di 25.059 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 640. L’incidenza sale al 2,6% ieri era 2,3%.

L’isola è al settimo posto per contagi, al primo c’è la Lombardia con 1.930 casi, al secondo il Veneto con 1.928 casi, al terzo il Lazio con 1.079 casi, al quarto l’Emilia Romagna con 1.055 casi, al quinto la Campania con 983 casi e al sesto il Friuli Venezia Giulia con 660 casi.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

Gli attuali positivi sono 10.092 con un aumento di 59 casi. I guariti sono 583 mentre si registrano 6 vittime, che porta il totale dei decessi a 7.137.

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La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono adesso 386 ricoverati, con 16 ricoverati in più rispetto a ieri in terapia intensiva sono 36, due in meno rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

Sul fronte del contagio nelle singole province  Palermo con 167 casi, Catania 103, Messina 130, Siracusa 84, Ragusa 28, Trapani 45, Caltanissetta 39, Agrigento 38, Enna, 14.

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Protesta al centro vaccinazioni dell’ospedale Civico

Protesta questa mattina al centro di vaccinazione dell’ospedale Civico di Palermo. Il centro da oggi è aperto solo per i prenotati. “Ieri pomeriggio – spiegano i dipendenti – è arrivata una circolare in cui si dice che possiamo vaccinare solo i prenotati. Prima potevamo vaccinare chiunque si presentava adesso no. Solo in Fiera si può vaccinare senza prenotazione”. Una risposta che ha fatto infuriare gli utenti che si sono presentati questa mattina al centro vaccinazioni. “Giovedì sono venuto e mi è stato detto che potevo tranquillamente venire sabato senza prenotazione – dice un uomo – Adesso mi dicono che devo andare alla Fiera del Mediterraneo per vaccinarmi perché qui vaccinano solo i prenotati. E’ una cosa assurda. Dovunque si sente dire che dobbiamo vaccinarci. Mi presento e mi dicono che non posso farlo e che la procedura cambia da un giorno all’altro. Una vergogna”. Sono gli stessi operatori sanitari a riconoscere che gli utenti hanno ragione a protestare. “Fino a ieri chiunque veniva – spiegano – gli operatori sanitari – poteva vaccinarsi. Adesso siamo aperti solo per i prenotati. E’ tutto cambiato nel giro di un giorno. Hanno ragione a protestare”.

Dopo la protesta di questa mattina il centro dell’ospedale Civico ha vaccinato anche quanti non si erano prenotati. E’ stata fatta una deroga alla circolare arrivata ieri pomeriggio. Da lunedì ancora non si sa se questo sarà uno dei centri di vaccinazione che sarà chiuso. Rispetto ad altri hub quello del Civico ha sempre effettuato una media di 200 vaccini al giorno e ha assistito soprattutto i pazienti fragili con gravi problemi di allergie. Nel caso di conseguenze rare al vaccino a due passi c’erano i reparti e quanti si vaccinavano poteva essere immediatamente assistiti con una struttura adeguata. I sanitari dell’ospedale Civico attendono ancora disposizioni dall’assessorato alla Salute per sapere se da lunedì il loro lavoro sul territorio proseguirà o meno. (ANSA).

Vaccini: hub in centro commerciale Acireale

Giovedì e venerdì prossimi, 25 e 26 novembre, dalle 10 alle 18 sarà possibile vaccinarsi senza prenotazione nel centro commerciale Ciclope di Acireale (Catania) con prime, seconde e terze dosi. L’iniziativa, voluta dalla presidenza della Regione Siciliana e dall’assessorato regionale della Sanità, è coordinata dall’Ufficio emergenza Covid di Catania. Il punto vaccinale, con medici e informatici, oltre a somministrazioni i vaccini, fornirà anche informazioni. Chi vorrà potrà chiarire dubbi, oltre che sul vaccino, anche su sintomi, quarantena e green pass. All’interno del centro commerciale sarà allestita un’area anamnesi e un’area per l’attesa post vaccino.

Covid: studio, virus lascia danni soprattutto al cervello

L’infezione da Covid lascia danni soprattutto al cervello e può danneggiarne alcune aree. Proprio il cervello sarebbe infatti tra i ‘bersagli’ principali del virus SarsCov2. Se nella prima fase della malattia e durante un eventuale ricovero i sintomi da Covid-19 sono soprattutto respiratori e metabolici, una volta risolta la fase acuta gli ‘strascichi’ sono invece principalmente neurologici. Lo dimostrano i dati dello studio COVID Next dell’Università di Brescia e dell’Istituto Neurologico Besta di Milano, pubblicati sulla rivista Neurological Sciences e discussi durante il primo Webinar del web forum internazionale ‘Pills of Psychiatry and Neurology 2021’ organizzato dall’Università di Brescia e dalla Fondazione Internazionale Menarini. Questi dati si aggiungono alle numerose ricerche che hanno osservato come la sindrome neurologica post-Covid possa riguardare fino al 70% dei pazienti che hanno avuto sintomi medio-gravi, lasciando disturbi di memoria, concentrazione, del sonno e dell’umore. Le difficoltà neurologiche post-Covid potrebbero dipendere in parte anche da alterazioni della morfologia cerebrale, come effetto diretto del virus sui pazienti contagiati che, spesso, sono andati incontro a una riduzione volumetrica in aree chiave del cervello.

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