Questa settimana sono la Sicilia, la Provincia autonoma di Bolzano e la Calabria le Regioni/Pa dove si evidenzia il valore più alto dell’incidenza di casi di Covid-19. Registrano, rispettivamente, un’incidenza pari a 79,5 casi per 100mila abitanti (Sicilia), 70,6 (Pa Bolzano) e 63,6 (Calabria). Questo in un quadro generale in cui si registra un lieve calo a livello nazionale sia dell’incidenza sia dei ricoveri.
Occupazione posti letto, Sicilia dopo Calabria
Rispetto appunto alle ospedalizzazioni, la percentuale più alta di occupazione di posti letto per casi Covid in area medica si ha in Calabria (18,5%), Sicilia (17,3%), Basilicata (15,4%). Per le terapie intensive, la maggiore occupazione di posti letto è invece nella PA Bolzano (11,3%), Sicilia (10,7%) e Marche (9,6%). Sono questi i dati della bozza del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute.
Gli indicatori da tenere d’occhio
Proprio l’incidenza e l’occupazione dei posti letto nei reparti di area medica e di terapia intensiva rappresentano gli indicatori decisionali chiave per definire il colore delle regioni e dunque il loro livello di rischio epidemico. La soglia massima oltre la quale si determina uno stato di allerta, è stabilita per l’occupazione di area medica al 15%, mentre quella per l’occupazione delle intensiva è pari al 10%. Per l’incidenza, la soglia di allerta è di 50 casi per 100mila abitanti.
I valori per singole regioni
Di seguito, i valori registrati nelle singole Regioni e Province autonome relativi, rispettivamente, a incidenza, occupazione dei posti letto in area medica e occupazione dei posti letto in terapia intensiva (Aggiornamento del 23/09/2021): ABRUZZO (30,1 per 100mila abitanti; 6,2%; 3,4%); BASILICATA (38,7; 15,4%; 4,8%); CALABRIA (63,6; 18,5%; 7,7%); CAMPANIA (42,1; 8,2%; 2,2%); EMILIA ROMAGNA (54,1; 5,2%; 5,4%); FRIULI VENEZIA GIULIA (47,5; 3,9%; 6,9%); LAZIO (38,9; 6,8%; 4,5%); LIGURIA (35,3; 4,5%; 2,2%); LOMBARDIA (30,0; 6,9%; 4,1%); MARCHE( 42,8; 6,0%; 9,6%); MOLISE (14,5; 2,8%; 5,1%); PA BOLZANO (70,6; 3,8%; 11,3%); PA TRENTO (38,4; 2,9%; 2,2%); PIEMONTE (36,6; 3,4%; 3,3%); PUGLIA (25,4; 7,2%; 4,2%); SARDEGNA (24,0; 11,1%; 8,3%); SICILIA (79,5; 17,3%; 10,7%); TOSCANA (63,1; 6,7%; 9,3%); UMBRIA (49,2; 6,8%; 3,9%); VALLE D’AOSTA (22,6; 2,4%; 0,0%); VENETO (61,9; 3,8%; 5,7%). ITALIA (45; 6,8%; 5,4%).
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