Sono 1.194 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 9.603 tamponi processati. Ieri erano 1.207. Il tasso di positività è al 12,4% in aumento rispetto al 11,3% di ieri.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
La Sicilia è al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 68.066 con un decremento di 713 casi. I guariti sono 1.901 e 6 sono le vittime, che portano il totale dei decessi a 12.122.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 424, 4 in meno rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 22, due in meno rispetto al giorno prima.
La situazione nelle singole province
A livello provinciale si registrano a Palermo 259 casi, Catania 277, Messina 204, Siracusa 105, Trapani 108, Ragusa 84, Caltanissetta 36, Agrigento 95, Enna 26.
Covid: Iss, in 7 giorni lieve aumento reinfezioni, al 14%
Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati risulta in lieve aumento rispetto alla settimana precedente: 14% rispetto al dato precedente di 12,9%. Lo rileva l’Istituto superiore di Sanità nel suo Report esteso che accompagna il monitoraggio settimanale sull’andamento Covid in Italia. In totale dal 24 agosto dello scorso anno al 31 agosto 2022 sono stati segnalati 1.028.469 casi di reinfezione, pari al 5,9% del totale dei casi notificati nello stesso periodo.
Covid: Pregliasco, speriamo nuovi vaccini spingano quarta dose
“Speriamo che con i nuovi vaccini, che hanno mostrato sicurezza come in passato e maggiore efficacia di protezione, ci sia una spinta alla rivaccinazione. Vista la situazione epidemiologica, non credo sarà obbligatorietà ma immagino ci sarà una importante raccomandazione”, soprattutto per i più fragili. La protezione di questi ultimi infatti, “sarà centrale nei prossimi anni, visto che dovremo convivere a lungo con il virus”. Lo ha detto a Timeline, su Skytg24, Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene dell’università Statale di Milano in merito all’approvazione dei nuovi vaccini anti Covid aggiornati per la variante Omicron. “Credo – ha precisato il virologo, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano – che la vaccinazione con i nuovi vaccini verrà proposta a chi è più fragile. Ed è importante perché è un po’ fallita la 4/a dose per i soggetti a rischio, proprio perché la narrazione ha creato attesa per il nuovo vaccino e molti hanno preferito aspettarli. Anche se il richiamo con i vaccini attualmente in uso ha dimostrato di dare comunque incremento di protezione”. Rispetto alla tempistica con cui eseguire il booster, ha detto: “Anche a causa delle varianti, dopo 4 o 6 mesi anche i guariti e i vaccinati, non hanno più molta protezione. Quindi, a 120 giorni dall’ultima dose – ha concludo Pregliasco – ritengo sarà necessario eseguire la vaccinazione che magari in futuro possa essere dilazionata nel tempo e fatta annualmente insieme al vaccino per l’influenza”.
Rezza, nessuna pressione ospedali ma fare secondo booster
“Questa settimana torna a diminuire il numero di nuovi casi di Covid-19 nel nostro Paese. Non c’è alcuna congestione delle strutture sanitarie. Ma dato che il virus ha continuato a circolare anche durante il periodo estivo, è sempre bene ispirarsi alla prudenza ma soprattutto, per coloro che non l’abbiano fatta, e che appartengono a categorie ad alto rischio, effettuare la seconda dose booster di vaccino, tanto più che sono in arrivo i primi vaccini adattati alle varianti circolanti”. Così il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, commentando i dati del monitoraggio settimanale Iss-ministero.
Regioni a rischio moderato salgono da 3 a 12
Sono 12, rispetto alle tre della scorsa settimana, le Regioni e Province autonome classificate a rischio moderato nel monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità e ministero della salute sull’andamento epidemico del Covid-19. Si tratta di Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Toscana e Veneto. Le restanti Regioni e Province autonome sono indicate a rischio basso. La scorsa settimana erano indicate come a rischio moderato solo Basilicata, Calabria e Puglia.
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