Sono 848 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 18.759 tamponi processati nell’isola. L’incidenza scende al 4,5% ieri era al 5,3%. L’isola resta al primo posto per nuovo contagio giornaliero.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
Gli attuali positivi sono 15.197 con un aumento di altri 258 casi. I guariti sono 578 mentre nelle ultime 24 ore si registrano altre 12 vittime e il totale dei decessi sale a 6.100.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero sono adesso 498 i ricoverati, 4 in più rispetto a ieri mentre in terapia intensiva adesso sono 50 i ricoverati, 2 in meno.
La situazione nelle singole province
Sul fronte del contagio nelle singole province in Palermo 177, Catania 125, Agrigento 80, Caltanissetta 117, Trapani 149, Ragusa 93, Siracusa 55, Enna 45, Messina 7.
Covid19 in Sicilia, aumentano ancora i contagiati ed i ricoveri in ospedale. Ma chi sono i nuovi positivi al virus?
Intanto, dai dati diffusi domenica dal Dipartimento della Protezione Civile, emerge una situazione assai preoccupante: la scorsa settimana i nuovi positivi in Sicilia sono stati 5097, il 14,7% in più rispetto alla settimana precedente, quando già si era registrato un incremento del 23,5%. E’ cresciuto anche il rapporto fra tamponi positivi e tamponi effettuati, passato dal 4,5% al 5,1%. Non si superavano i 5 mila nuovi positivi in una settimana da tre mesi (l’ultima volta nella settimana dal 3 al 9 maggio, con 5568 nuovi positivi). Il numero dei nuovi positivi in sei settimane si è più che sestuplicato, passando da 784 nella settimana dal 21 al 27 giugno a 5097 nell’ultima settimana.
Due famiglie di turisti in isolamento a Siracusa
Una famiglia francese, arrivata nelle settimane scorse nella a Siracusa per trascorrere le ferie, ha contratto il Covid19, per cui è in isolamento nella struttura in cui avevano prenotato, in attesa di sottoporsi ai tamponi per verificare se possono tornarsene a casa, portandosi dietro un’esperienza che difficilmente si toglieranno dalla mente. In isolamento anche una famiglia originaria di Roma: un componente è risultato positivo al Covid19, gli altri, come prevedono i protocolli, sono in isolamento.
La situazione a Palermo
Secondo il commissario per l’emergenza Covid a Palermo, Renato Costa, almeno la metà dei nuovi positivi è costituita da persone che dall’estero sono venute a trascorrere le vacanze a Palermo oppure da siciliani che tornano proprio dall’estero. Non c’è una statistica precisa, ma questo è quanto si è potuto appurare negli ospedali, dove, come detto, i ricoveri sono in aumento.
La temutissima variante delta e l’obbligo del tampone
Lo scorso 20 luglio il governatore Musumeci ha firmato una ordinanza con la quale ha esteso l’obbligo del tampone, inizialmente previsto per chi arrivava da Spagna e Portogallo, anche per Malta, Grecia, Francia e Paesi Bassi, dove è assai diffusa la temutissima variante delta.
La Sicilia, in questo momento, è gettonatissima dai turisti.
Sarebbero oltre 15mila i passeggeri atterrati nell’ultimo fine settimana tra gli aeroporti di Catania e Palermo provenienti da paesi a rischio contagio.
Eppure, gli ultimi dati del Falcone e Borsellino, dicono che, a tamponi effettuati, il 5 agosto su oltre 1000 test è stato trovato un solo positivo, il 6 agosto 4 positivi su oltre 2700 tamponi, il 7 agosto ancora 4 positivi su 1155 tamponi. Sarebbero percentuali bassissime di contagi. E allora? Come si spiega il preoccupante aumento di tutti i dati?
Qualcuno sfugge ai controlli
Nell’ordinanza di Musumeci è previsto che il tampone sia obbligatorio per chi proviene dai paesi indicati, ma non che debba essere effettuato in aeroporto. Una volta sbarcati, i viaggiatori, informati dell’obbligatorietà del tampone prima ancora della partenza e a bordo, si trovano di fronte cartelli ben visibili ed un percorso obbligato che conduce al Covid center dove sono in servizio una ventina di persone fra medici dell’Asp e personale dell’Usmaf. Ma non tutti fanno i tamponi in aeroporto.
Infatti, chi vuole, può sottoporsi al test alla Fiera del Mediterraneo, in un laboratorio privato o in farmacia.
Poi, dovrebbe essere la polizia di frontiera a esaminare i dati, incrociando quelli delle Asp con le liste passeggeri. Controlli che si rivelano lunghi e complessi.
E’ verosimile dunque che qualcuno decida di non fare il tampone e che, specie se asintomatico, non sappia di essere veicolo di contagio.
Le visite in sicurezza nei luoghi della cultura
Eppure, sono diverse le iniziative per cercare di arginare il virus. Come i tamponi, per i turisti sprovvisti di green pass, nei musei e parchi archeologici regionali per garantire visite in sicurezza.
La speranza, ancora una volta, è nella somministrazione dei vaccini, anche se i dati, almeno al momento, ci portano verso la zona gialla probabilmente subito dopo Ferragosto.
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