I dati sono confortanti anche oggi come ormai da settimane. Nonostante un po’ di tira e molla da un giorno all’altro il contagio resta sempre basso in Sicilia e il numero dei malati è in continua diminuzione. Per il terzo giorno consecutivo gli attuali positivi sono sotto i mille e i ricoverati abbondantemente sotto cento così come coloro i quali necessitano della terapia intensiva ormai si contano sulle dite delle mani.

Ma il miglioramento costante non è sufficiente a far calare l’attenzione o a tranquillizzare il governo regionale molto preoccupato dall’ormai imminente riapertura delle regioni. Anche se la Sicilia potrebbe, alla fine, adeguarsi al resto d’Italia e riaprire fra due giorni invece di aspettare il 7 giugno data di scadenza dell’ordinanza regionale in vigore, resta alta l’attenzione alle attività di monitoraggio da mettere in campo.

L’isola ha pronto il nuovo utilizzo di una app già lanciata ma poco usata con la quale si vorrebbe tenere sotto controllo coloro che sbarcano nell’isola.

Intanto, come ogni pomeriggio ormai, l’attenzione è focalizzata sui dati del contagio. Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 15 di oggi, in merito all’emergenza  così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 151.186 (+1.132 rispetto a ieri), su 129.103 persone: di queste sono risultate positive 3.443 (0), mentre attualmente sono ancora contagiate 967 (-19), 2.202 sono guarite (+19) e 274 decedute (0).

Degli attuali 967 positivi, 73 pazienti (+1) sono ricoverati – di cui 8 in terapia intensiva (+1) – mentre 894 (-20) sono in isolamento domiciliare

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 35 (0 ricoverati, 105 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 16 (4, 147, 11); Catania, 440 (26, 533, 99); Enna, 18 (1, 378, 29);  Messina, 136 (24, 372, 57); Palermo, 279 (16, 263, 36); Ragusa, 16 (0, 74, 7); Siracusa, 12 (2, 210, 29); Trapani, 15 (0, 120, 5).

Il tema successivo, adesso, è proprio l’accordo fra le Regioni e lo Statoi sulla nuova ordinanza e, per la Sicilia, rendere o meno obbligatoria l’app che si vuole indicare a chi arriva nell’isola. Il tema non è secondario visto che un tracciamento obbligatorio rischia di essere incostituzionale o quantomeno di sollevare molti dubbi di legittimità. Ma una app consigliata e non obbligatoria, al contrario, rischia di essere quasi del tutto inutile. Dunque la ripartenza necessaria e indispensabile da un lato è anche considerata un rischio dall’altro, ma un rischio bisognerà pur correrlo.

 

 

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