• Diminuisce il contagio da covid19 e i numeri permetterebbero la zona gialla
  • Musumeci preoccupato d questa eventualità non vuole riaprire
  • La crisi di governo incide sulle scelte
  • I deputati regionali chiedono di riaprire

San Valentino in giallo. O forse no. La Sicilia rischia di restare ancora in zona arancione anche la prossima settimana

I numeri del contagio

Nonostante i numeri del contagio in Sicilia siano da zona gialla da due settimane (trascorse in arancione) il declassamento della Sicilia e la conseguente riapertura di Bar e ristoranti (non solo da asporto e domicilio ed almeno a pranzo e per l’aperitivo) potrebbe non arrivare per la domenica di San Valentino e neanche per il lunedì o martedì seguente con il rischio di mandare a monte anche l’eventuale pranzo della successiva prima domenica di Carnevale ovvero il 21 febbraio.

L’idea di Musumeci

La possibilità è concreta anche se l’eventualità resta incredibile. A far intravedere questa eventualità che giò si subdorava da giorni è stato il Presidente della Regione Nello Musuemci che a domanda diretta sul passaggio (automatico secondo i dati) in zona gialla ha risposto con un laconico “Vedremo” per poi sostenere che per ottenere il giallo i contagi dovrebbero ulteriormente dimezzare.

Una valutazione di natura politica e non epidemiologica visto che l’indice Rt di venerdì scorso era 0,73 quindi da zona gialla e che i contagi sono ulteriormente scesi mentre è inc ostante diminuzione il numero dei ricoveri e degli attuali positivi.

Le preoccupazioni legate all’eventuale giallo

Ma anche se non lo dice Musumeci ha una preoccupazione chiara in mente. Teme che il giallo venga percepitoc me un ‘liberi tutti’ e dunque assembramenti in strada come in spiaggia (se ilt empo lo consentirà e sembra che non sarà così) e soprattutto nei locali per pranzo, apertivo o cena anticipata (al sud non finiamo dic enare entro le 22 come altrove in Italia e a quell’ora scatta comunque il coprifuoco).

La crisi di governo

A mettere un freno alla voglia di arancione del governo regionale, però, c’è la crisi di governo a livello nazionale. Musumeci lamenta di noj avere più un interlocutore romano nel pienom delle sue facoltà politiche ed amministrative. Insomma il decreto del Ministerod ella Salute dopo i dati di venerdì potrebbe essere fatto sulla base meramente numerica nel rispetto delle regole e non su base politica come è accaduto per la zona rossa chiesta da Musumeci (quando avevamo numeri da arancione almeno nella prima settimana di rosso) e per la zona arancione (quando avevamo numeri da zona gialla inentrambe le settimane in cui siamo stati, e ancora siamo, arancioni).

I deputati che vogliono la zona gialla

Il rischio di restare ancora in arancione è stato ormai percepito anche dalla politica e Fratelli d’Italia chiede a Musumeci di smetterla col chiusurismo ingiustificato “In considerazione che i dati siciliani dei contagi e dei ricoveri sono in discesa e già in linea con quelli di altre regioni che attualmente si trovano in ‘zona gialla’ chiediamo al governo nazionale e al presidente della Regione Nello Musumeci di fare in modo che già dal prossimo fine settimana nella nostra Isola ci possa essere un allentamento delle misure anticontagio ” dicono i deputati regionali di Fratelli d’Italia che oggi si sono riuniti con i coordinatori regionali e provinciali. “In Sicilia – ribadiscono i parlamentari – gli operatori economici sono ormai al collasso da mesi. Il prossimo fine settimana sia occasione di maggiori aperture degli esercizi commerciali, con ristoranti e pizzerie aperti almeno fino alle 22. Ciò potrebbe costituire una fondamentale boccata d’ossigeno per gli esercenti della ristorazione e dei pub che chiedono di lavorare in sicurezza e nel rispetto delle norme. Sarebbe importante, dopo l’applicazione di misure restrittive anti contagio, dare oggi una risposta anche sul fronte dell’economia, che sia decisa verso il sostegno agli operatori commerciali e compatibile con la tutela della salute”, concludono i deputati di Fratelli d’Italia.

Gli oltranzisti nell’opinione pubblica

A fronte di ciò, però c’è ancora uno zoccolo duro di opinione pubblica per il quale non basta neanche l’arancione e di questi si fanno forti i chiusuristimc he siano al governo, alla regione o semplicemente a casa.

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