Nasce la prima mini zona rossa Covid19 del post lockdown in Sicilia. e si trova a Palermo in piena città. Sono almeno tre i focolai fra palermo e la provincia. Una situazione che ha fatto del Palermitano il territorio principe del contagio in Sicilia. Ieri sono stati 70 i nuovi casi di positività.

La mini zona rossa istituita un po’ in sordina riguarda la Missione Speranza e Carità di Biagio Conte. Un luogo di accoglienza e proprio per questo a rischio diffusione del virus visto il via vai dei senza tetto. E’ successo quello che si sperava non accadesse. Quattro contagi l’altro ieri, 21 nella giornata di ieri e adesso siamo già a 37 positivi complessivi. E nella struttura gli ospiti sono circa mille. senza considerare che ci sono altre tre sedi con altri ospiti: migliaia.

La situazione è difficile perchè gli ospiti della Missione risultati positivi si rifiutano di andare al Covid hotel per la quarantena. La struttura del contagio adesso è presidiata dalle forze dell’ordine. Bisogna evitare il via vai e far rispettare la quarantena anche ai senza fissa dimora. un compito non semplice.

Non è l’unico fronte di crisi. sono saliti a 23 gli agenti di polizia penitenziaria in servizio al carcere di Pagliarelli che risultano positivi. Bloccate tutte le traduzioni di detenuti dal carcere al tribunale per assistere ai processi con il conseguente rischio blocco dei procedimenti e scadenza dei termini.

In provincia da ieri è blindata la città di Corleone dopo che sono stati riscontrati contagi legati a due cerimonie nuziali con complessivi 500 ospiti e già una intera famiglia positiva. Il sindaco ha deciso un lockdown locale chiudendo scuole, gli esercizi commerciali la sera, i mercati e i circoli. Ma adesso si scopre anche di 30 casi fra Terrasini e Cinisi anche se lì i sindaci non ritengono siano necessari blocchi e provvedimenti forti

Dai medici arriva un allarme ed una richiesta di intervento, serve una stretta ma dall’Asp ribadiscono che la situazione è comunque sotto controllo. E adesso il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha scritto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Presidente della Regione Nello Musumeci, all’assessore alla salute e al manager dell’Asp chiedendo un intervento nazionale per arginare la grave situazione

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