- Continua il trend in decrescita di nuovi positivi e nuovi ricoveri in Italia
- Ancora 2,9 milioni di over 60 senza copertura vaccinale, la Sicilia all’ultimo posto
- Gimbe su AstraZeneca e Johnson, “Rischio trombosi aumenta al diminuire dell’età”
In due mesi -84% di ricoveri e -82% di terapie intensive, ma ancora 2,9 milioni di over 60 senza copertura. In condizioni di bassa circolazione virale destinare Astrazeneca e Johnson & Johnson solo a over 50. Lo dice la Fondazione GIMBE sul monitoraggio settimanale dell’epidemia e campagna vaccinale.
Calano test e nuovi casi
“Da 12 settimane consecutive – dice il presidente Nino Cartabellotta – il trend dei nuovi casi si conferma in discesa, sia per la ridotta circolazione del virus come dimostra la riduzione del rapporto positivi/casi testati, sia per la costante diminuzione dell’attività di testing che da un lato sottostima il numero dei nuovi casi e dall’altro ribadisce la rinuncia al tracciamento dei contatti, proprio ora che la ridotta incidenza dei casi ne permetterebbe la ripresa”.
Gli ospedali continuano a svuotarsi
Si assiste al progressivo svuotamento degli ospedali. L’occupazione dei posti letto Covid a livello nazionale si attesta all’8% sia in area medica che in terapia intensiva, con tutte le Regioni che rimangono sotto le soglie di allerta. In dettaglio, dal picco del 6 aprile i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 4.685 (-84%) e quelli in terapia intensiva da 3.743 a 688 (-81,6%). Meno ripida invece la discesa della curva relativa alle persone in isolamento domiciliare, che dal picco del 28 marzo si sono ridotte da 540.855 a 176.353 (-67,4%). “Anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – scendono da 10 settimane consecutive con una media mobile a 7 giorni di 23 ingressi/die”.
Prima dose al 45% della popolazione
Al 9 giugno il 45,5% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino e il 22,5% ha completato il ciclo vaccinale. Il netto incremento di consegne nell’ultima settimana ha permesso di sfiorare 3,66 milioni di somministrazioni con una media mobile a 7 giorni di 547 mila inoculazioni al giorno. La Sicilia resta però ancora indietro nella copertura delle categorie prioritarie. In Sicilia resta ancora sotto il 75%. In Italia oltre 2,9 milioni di over 60 a elevato rischio di ospedalizzazione e decesso che non hanno ancora ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino.
La polemica sugli open day
“Riguardo alle recenti polemiche sugli open day per i giovani e i rari effetti avversi associati al vaccino AstraZeneca – spiega Gili – bisogna ribadire che in un’ottica di salute pubblica e di strategie vaccinali il profilo beneficio-rischio del vaccino si modifica in relazione alla circolazione del virus”.Secondo gli esperti, infatti, il rischio di sviluppare trombosi associata a piastrinopenia aumenta al diminuire dell’età. “Nei soggetti più giovani – spiega la fondazione Gimbe – già a minor rischio di Covid severa, in condizioni di bassa circolazione virale l’incidenza di effetti avversi, seppur molto bassa, supera i potenziali benefici del vaccino nel prevenire ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva o decesso”. “In altre parole – precisa Cartabellotta – nel quadro epidemiologico italiano delle ultime tre settimane, nelle persone di età inferiore a 50 anni i rischi dei vaccini a vettore virale superano i benefici. Ed è anacronistico che, a fronte delle indicazioni del Ministero della Salute che già dallo scorso 7 aprile raccomandava AstraZeneca “preferenzialmente” per gli over 60, nelle ultime 3 settimane, su un totale di 1.431.813 dosi di vaccini a vettore adenovirale somministrate, il 33,1% (473.578 dosi) siano state somministrate a persone under 50 e l’11% (158.156 dosi) nella fascia 18-29”.
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