San Giuseppe Jato, San Cipirello, Bagheria, Misilmeri, Corleone. E’ allarme nei centri medio piccoli della provincia di Palermo dove i sindaci, spaventati, chiudono scuole e locali e istituiscono bollettini sui casi di covid19 in aumento un po’ dappertutto.
Nove positivi in più Covid19 a San Giuseppe Jato. Ad oggi, in totale ci sono in paese 34 soggetti positivi.
Uno di questi è ricoverato in ospedale. Altri 14 nostri concittadini invece, che sono venuti a contatto con soggetti risultati positivi, sono stati posti in isolamento domiciliare obbligatorio, in attesa di essere sottoposti al tampone.
In totale sono 107 i soggetti posti in isolamento domiciliare in paese. L’amministrazione è in continuo contatto con le Autorità Sanitarie competenti, per programmare le azioni da mettere in atto per contrastare il diffondersi del virus.
A San Cipirello ci sono 9 positivi e 50 persone in isolamento domiciliare. Lo comunica la commissione straordinaria. Oggi si è riunito il Centro Operativo Comunale.
A Bagheria, invece, i positivi al Covid19, confermati dall’azienda sanitaria provinciale sono 29, di questi 8 sono ricoverati, 13 appartengono allo stesso focolaio, vale a dire stesso nucleo familiare e parentale; dei 29 è deceduta una signora anziana, con altre patologie e già malata da tempo, che non usciva di casa da circa un anno – spiega il sindaco. 13 sono i focolai, uno di questi con 13 positivi tra ricoverati; gli altri focolai hanno uno o due positivi.
Tutte le persone ricoverate non sono state intubate ed hanno una respirazione autonoma.
C’è grande tensione nei centri medi e piccoli della Provincia di Palermo dove i primi cittadini ormai hanno costituito veri e propri bollettini con dirette video e comunicazioni sui social, una o addirittura due volte al giorno.
E ieri sera, sempre in diretta Facebook, il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli ha rassicurato i suoi concittadini circa la scelta di riaprire le scuole da oggi. “Altri sindaci hanno chiuso le scuole – ha detto il primo cittadino – conosco le motivazioni, i casi specifici che hanno spinto i sindaci a tali decisioni. Chiuderemo le scuole se ci sarà la necessità e per cause giuste e opportune. Io penso che la scuola sia oggi il luogo più sicuro, i dirigenti, gli insegnanti, il personale Ata sta facendo sforzi immani per renderla sicura”.
E a queste nuove comunicazioni si aggiungono quelle già note di Misilmeri e Corleone solo per parlare dei casi più noti o più recenti
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