Il 2019 si chiude con notizie più che negative per quanto riguarda l’economia delle regioni meridionali. Lo conferma il Rapporto Check Up Mezzogiorno.

Dopo 4 anni di debole crescita l’economia del Mezzogiorno torna a frenare ed il Sud rischia una nuova spirale recessiva. E’ quanto emerge, in sintesi, dal Rapporto Check Up Mezzogiorno 2019 realizzato dall’Area Politiche regionali e per la Coesione Territoriale di Confindustria e da Srm, Studi e Ricerche per il Mezzogiorno.

L’Indice Sintetico dell’Economia Meridionale torna così a calare, attestandosi 30 punti al di sotto dei livelli pre-crisi. A pesare è tra tutti l’andamento del Pil con indebolimento più intenso proprio al Sud: le previsioni indicano una mini-recessione (-0,2% secondo Svimez). In deterioramento anche il clima di fiducia delle imprese e segnali di rallentamento per gli investimenti che si attestano ad un -32,3% dal picco del 2008; positivo il trend del Credito d’imposta Sud che ha però solo contribuito a limitare i danni. Decelerazione anche sul versante occupazionale.

Le misure della manovra sono un primo passo ma per il Mezzogiorno serve un cambiamento strutturale. Così, in sintesi il Rapporto Check Up Mezzogiorno 2019 realizzato da Confindustria- Srm. Secondo il rapporto “il pacchetto di misure dedicate al Mezzogiorno contenuto nella Legge di Bilancio costituisce una prima importante risposta al rischio di avvitare l’economia meridionale in una spirale recessiva difficilmente sostenibile”. “Ma il rafforzamento strutturale della capacità competitiva dei territori resta un obiettivo imprescindibile”, prosegue il Rapporto, “da perseguire mediante l’irrobustimento del tessuto produttivo, il rilancio degli investimenti pubblici e privati, un potenziamento della PA a supporto delle imprese”.

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