Sono circa 6 mila le imprese artigiane dell’impiantistica in Sicilia che occupano 10.988 addetti, pari al 53,4% dei 20.577 occupati in tutte le imprese attive del settore. Sono questi i numeri dell’impiantistica nell’Isola, il “cuore e sistema nervoso” degli edifici che distribuisce energia elettrica, acqua, gas, che condiziona gli ambienti, e che controlla il funzionamento di sistemi d’allarme, accessi, ascensori e scale mobili. Un settore che ancora risente della sfavorevole congiuntura economica, quello degli impianti, profondamente legato agli immobili tanto da subirne gli effetti negativi della crisi; dal 2009 alla fine del 2015, infatti, è stato perso il 7,5% delle imprese (saldo di -481 unità). Solo nel 2015 il calo è stato del -1,7%.
E’ quanto emerge dal Dossier “Imprese delle installazioni di impianti in Sicilia”, realizzato dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Sicilia, che ha analizzato i dati UnionCamere-Infocamere dal 2009 al 2015.
“E anche questo settore continua ad essere in crisi – è l’amara riflessione di Filippo Ribisi, presidente di Confartigianato Imprese Sicilia – fortemente legato com’è all’andamento del “Sistema Casa”. Se l’impiantistica non è collassata, è solo grazie agli sgravi fiscali sulle ristrutturazioni e sulla riqualificazione energetica, due fondamentali e insostituibili sostegni alle famiglie e alle imprese, perché hanno consentito di aiutare chi ha fatto gli investimenti e chi ha eseguito i lavori”.
Nel dettaglio, in Sicilia nel 2015 nel comparto dell’installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di costruzione e installazione, erano registrate 5.909 imprese artigiane, il 60,2% del numero complessivo di aziende presenti in questo settore.
“A livello provinciale, esaminando la distribuzione sul territorio delle imprese artigiane – spiega Andrea Di Vincenzo, segretario regionale di Confartigianato – rileviamo che è Catania la città col maggior numero di imprese pari a 1.533, dato che rispetto al 2009 cala dell’11,6% e del 3,8% al 2014. Seguono Messina con 987 imprese con un calo dello 0,1% rispetto al 2009 e in aumento dello 0,6% rispetto al 2014, Palermo con 974 imprese, in flessione del 15,9% rispetto al 2009 e del 2,5% rispetto al 2014, e Ragusa con 526 imprese, pure in calo del 3,1% rispetto al 2009 e invariato rispetto al 2014”. Sul totale degli impiantisti, il 61,6,% degli artigiani appartengono al settore dell’Installazione di impianti elettrici, il 32,6% al settore dell’Installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria e il 5,9% al settore degli Altri lavori di costruzione e installazione.
I dati al 31 dicembre 2015, dicono che nell’Isola le imprese del comparto Installazione di impianti elettrici erano 3.624, che rispetto al 2009 registrano una flessione dell’7,1% e del 2,3% rispetto al 2014; le imprese del comparto Installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria sono 1.922, con una flessione dell’8,4% rispetto al 2009 e del -0,9% rispetto al 2014; e le imprese del comparto Altri lavori di costruzione e installazione sono 346, che rispetto al 2009 registrano un calo del 2,8% e rispetto al 2014 una crescita dell’1,5%.
“Numeri che non ci fanno stare allegri. Ma nonostante i dati tutti al ribasso, in Sicilia cresce l’interesse verso le fonti rinnovabili- conclude Ribisi-. L’Isola, infatti, è tra le prime 10 regioni italiane per più alta propensione alla produzione di energia da fonti rinnovabili al netto dell’idrico– data da fonte eolica, fotovoltaica, geotermoelettrica e biomasse, inclusa la parte dei rifiuti non biodegradabili – con 611 Watt di potenza efficiente per abitante”.
Dall’elaborazione dei dati camerali relativi al 2015 emerge che in Sicilia sono complessivamente 6.606 le imprese potenzialmente interessate dalle fonti rinnovabili. Protagoniste di tale filiera, rappresentandone il 89,2%, sono le 5.891 imprese operanti nell’installazione di impianti elettrici che fanno per l’appunto parte dei Lavori di costruzione specializzati.
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