Totò Cuffaro torna a parlare di rimpasto al Comune di Palermo. Lo fa durante la presentazione della festa dell’amicizia, evento voluto dalla Nuova DC e che si svolgerà dal 5 al 7 ottobre in quel di Ribera. Manifestazione alla quale parteciperà anche il sindaco Roberto Lagalla, atteso per il dibattito di apertura nella giornata di domani. Fatto che placherà le polemiche rispetto alla mancata presenza durante la convention dei democristiani convocata all’Astoria Palace a fine settembre. Fatto a cui seguì, a stretto giro di posta, la partecipazione del primo cittadino alla convention dei meloniani al San Paolo Palace, svoltasi esattamente una settimana dopo.

Cuffaro sul rimpasto: “Lagalla ci convocherà prossima settimana”

Una distensione nella grammatica politica a cui però si deve affiancare un momento di confronto. I democristiani chiedono infatti al sindaco più spazio in Giunta, forti della crescita della rappresentanza politica in Consiglio Comunale, passata da tre a cinque consiglieri dopo gli ingressi di Salvatore Di Maggio e Giovanna Rappa. Tradotto, la dirigenza dello scudocrociato vorrebbe un secondo assessore. Scranno per il quale si fa concreta la pista che porta a Pietro Garonna.

Al momento, un dibattito ufficiale fra Totò Cuffaro e Roberto Lagalla non c’è ancora stato, anche se tale incontro potrebbe tenersi a breve. “Incontro Roberto Lagalla per tanti motivi, ma non ci siamo confrontati ufficialmente sul tema del rimpasto – dichiara Cuffaro -. Credo che ci convocherà la prossima settimana. Intanto lo accogliamo a braccia aperta alla festa dell’amicizia durante la giornata d’inaugurazione. Principale protagonista di un dibattito sui giovani e per i giovani”.

Il tema delle Province

Passando ad argomenti di stampo regionale, il segretario nazionale della Nuova DC ha palesato la sua posizione in merito all’inizio della discussione, in commissione Ars, sul ritorno delle province. Elemento che Totò Cuffaro ritiene centrale per migliorare la vivibilità del territori isolani. “Penso che la possibilità di tornare a votare per la ricostituzione della Province, organo straordinariamente importante per la Regione e i comuni, sia assolutamente necessario. Basta farsi un giro nelle strade metropolitane per rendersi conto di cosa è diventata la viablità provinciale”.

Sul tema dei costi della manovra, elemento palesato dal segretario nazionale di Italia Viva Matteo Renzi qualche settimana fa, Totò Cuffaro ritiene la questione marginale. “E’ un argomento che non può essere mistificato con i costi. Se c’è un problema di organizzazione, siamo disponibili ad accorparle ad altre tornate elettorali. Se poi non si vogliono, è un altro discorso. Ma penso che questo sia uno dei temi portati avanti in campagna elettorale da Renato Schifani. Questo e il tema dei termovalorizzatori non sono argomenti negoziabili o passibili di essere messi in discussione. Non può esserci il pretesto del costo. E poi la democrazia non può essere valutata in termini di costo. In questi anni, le Province ci sono comunque state senza funzioni e sono costate lo stesso. Quale sarebbe il costo, pagare i consiglieri provinciali? Mi sembra una scusa abbastanza debole“.

La risposta a Leoluca Orlando

Un’ultima battuta è toccata sull’attacco portato dall’ex sindaco Leoluca Orlando all’attuale primo cittadino Roberto Lagalla, accusato dal Professore di essere troppo legato proprio allo stesso Cuffaro. Accusa che l’ex presidente della Regione rimanda al mittente, attaccando a sua volta l’esponente Dem. “Non sono più abituato a seguire le cose che va dicendo Orlando. Può dire tutto quello che vuole. Avrebbe fatto meglio ad occuparsi della città. Dopo che se ne è andato, duemila bare hanno trovato degna sepoltura. Questa città ha iniziato a cambiare, questo è quello che conta”.

“Che Roberto Lagalla non sia libero da me, mi pare una cosa fuori da ogni logica – ha aggiunto Cuffaro -. Non ho mai chiesto nulla a Roberto Lagalla, anche quando fu mio assessore. Figuriamoci se lo farei adesso. Tra l’altro, anche qualora lo chiedessi, il sindaco non starebbe ad ascoltare quello che dico io. Quindi, se Leoluca Orlando non ha nulla da dire, continui a fare così. Come ha detto qualcuno in questi giorni leggendo i giornali, rischia di essere patetico“.

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