“Servire la Sicilia ripartendo dalla solidarietà, dalla sussidiarietà e dalla legalità. È questa la scelta fatta nell’avere accettato di contribuire all’azione del nuovo Governo regionale attraverso la conduzione dell’Assessorato alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro”. Lo dice in una nota il commissario regionale della Dc, Totò Cuffaro, all’indomani della nomina della nuova giunta targata Renato Schifani, che oggi è già in riunione per i primi adempimenti.

L’appello di Cuffaro alla politica regionale

Cuffaro fa appello alla politica regionale affinché vengano ascoltati i “bisogni reali di un tessuto sociale ed economico ancora troppo fragile” per “contrastare le povertà vecchie e nuove, rendere centrale il Terzo Settore nell’attività di programmazione e progettazione degli interventi regionali”. Secondo Cuffaro la nuova giunta dovrà anche “impegnarsi per un lavoro da svolgere in condizioni di sicurezza e libero da ogni forma d’illegalità”. “Saranno altrettante concrete espressioni del nostro impegno politico per tradurre in modelli ed azioni credibili i principi e i valori che lo animano”, conclude Cuffaro.

“Sono impegnato a ricostruire la Dc”

“Carlo Calenda, ancora una volta, in Sicilia sottolinea che non ha mai considerato Cuffaro come un possibile interlocutore politico. Sono pienamente d’accordo con lui perché politicamente Calenda in Sicilia, con il suo tentativo di spostare al centro la sua politica di sinistra, non ha prodotto risultati”. Lo dice Totò Cuffaro, commissario regionale della Dc. Cuffaro prosegue: “Devo ammettere che è assolutamente condivisibile il non voler considerare alcuna interlocuzione politica con Calenda. Io continuo ad impegnarmi per ricostruire la Dc anche in tutta Italia e, senza dispiacere, lo faccio senza rapporti politici con Calenda”.

Le parole di Calenda nei giorni scorsi e la polemica a Siracusa

Parole, quelle di Cuffaro, che arrivano dopo quelle di Calenda nello scorso weekend con tanto di polemica a Siracusa. “Micciché ha rotto con se stesso da parecchi anni, io non so cosa voglia fare”. E’ la stoccata lanciata dal senatore Carlo Calenda, nel capoluogo aretuseo, rispondendo ad una domanda su quanto sta accadendo alla Regione, a seguito dell’elezione del presidente dell’Assemblea siciliana che ha messo in un angolo Gianfranco Micciché, che, al momento, sembra essere uscito dai giochi.