Parte da Palermo il grido di dolore dei titolari delle case vacanze dimenticate dal Governo, come li definiscono i consigliere comunale Alessandro Anello e la consigliera della prima circoscrizione Maria Pitarresi. I due rappresentanti politici hanno ricevuto in questi giorni numerose istanze da titolari di B&B, case vacanze e strutture extra alberghiere presenti principalmente nel centro storico di Palermo.

Si tratta, riferiscono Anello e Pitarresi, di soggetti che si ritrovano discriminati dal momento che non possono usufruire, ad oggi, di nessuna forma di sostegno. “Queste categorie svolgono un ruolo fondamentale sia per la ricezione del notevole flusso turistico che negli ultimi anni si è avuto nella nostra città, sia per la riqualificazione del centro storico della città – dicono -. Oggi non può essere trascurato proprio chi ha investito tutto in un settore fondamentale per una città come Palermo che ha visto crescere notevolmente i flussi turistici negli ultimi anni”.

Sono in tanti a Palermo che hanno aperto una struttura extra alberghiera visto il boom degli ultimi anni ma che oggi, a causa dell’emergenza Covid19, sono rimasti senza una fonte di reddito. Attualmente, in questo stato di emergenza si ritrovano in condizioni molto critiche. Sono stati i primi ad essere colpiti dal blocco generale che ha portato alla disdetta di tutte le prenotazioni da parte dei turisti, con conseguente grave pregiudizio economico proprio all’inizio della stagione lavorativa (basti pensare al ponte delle festività pasquali).

“E’ per tutte queste motivazioni che chiedono al sindaco di Palermo non solo di sospendere il pagamento della tassa di soggiorno ma di destinare anche direttamente agli operatori parte degli introiti già ricevuti attraverso i pagamenti della tassa di soggiorno dell’ultimo anno proprio per aiutare l’intero settore a mantenere aperte le strutture in attesa che i flussi turistici tornino a crescere come prima”.