L’ordinanza della discordia è pronta. L’assessore Giusto Catania ha predisposto il provvedimento per far ripartire la Ztl e zone blu a partire dal 18 maggio.
«Studi autorevoli hanno dimostrato che le polveri sottili veicolano la diffusione del virus, sarebbe suicida consentire che l’aumento dei mezzi privati porti a una crescita esponenziale dello smog», dice Catania.
La decisione è destinata a far discutere: i commercianti, che tengono le saracinesche abbassate da due mesi, avevano già annunciato il loro no alla ripartenza dei provvedimenti antismog in questo periodo: « Sarebbe la mazzata definitiva al commercio » .
Ma il Comune ha già tracciato la strada: « L’ordinanza sarà firmata la prossima settimana, a meno che il governo non debba assumere nuovi provvedimenti per un peggioramento della situazione, cosa che speriamo non avvenga mai».
Non partirà invece la Ztl notturna. «Non è utile in questo momento, mentre quella diurna, in un periodo nel quale ci si sposta di più con i mezzi privati, è urgente». Ma c’è anche un problema di tenuta dei conti: se ad aprile 2019 le multe della polizia municipale sono state 40mila e 300, ad aprile 2020 appena 5mila. Ztl, sì a quella diurna.
L’ordinanza alla quale sta lavorando il Comune prevede la ripartenza della Ztl dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì tra piazza Verdi e la stazione. Contemporaneamente ripartirà anche la sosta a pagamento lungo le strisce blu, dalle 8 alle 14 e dalle 16 alle 20, da lunedì a sabato. La scadenza dei pass annuali e semestrali verrà prorogata di due mesi.
La Ztl notturna, invece, non sarà riproposta fino a quando non ci sarà di nuovo una movida serale. Catania difende la scelta di ripartire con le limitazioni: « Tra il 2015 e il 2019 – la Ztl è partita nel 2019 – nelle centraline che abbracciano la Ztl – Politeama, stazione e piazza Indipendenza – abbiamo registrato un abbattimento dl 30 per cento del biossido di carbonio, abbiamo azzerato il biossido d’azoto e ridotto del 20 per cento le polveri sottili».
Da quando la Ztl è sospesa il numero di contravvenzioni è precipitato: se ad aprile 2010 sono state più di 40mila, ad aprile 2020 sono stati appena 5mila. Nel 2019, sono state multate 200mila persone per accesso non autorizzato alla Ztl per un importo stimato di incassi di 10 milioni.
Dalle zone blu Amat incassa circa 3 milioni l’anno, circa 250mila euro al mese. Le associazioni di categoria accusano l’amministrazione di voler ripartire solo per fare cassa.
“L’assessore Catania dimostra di essere completamente fuori dal tempo e dallo spazio quando dichiara di voler fare ripartire ZTL e strisce blu”.
A dichiararlo è il capogruppo della Lega a Palermo Igor Gelarda,insieme ai consiglieri Alessandro Anello, Marianna Caronia ed Elio Ficarra.
“Esattamente il contrario di quello che hanno chiesto tutte le associazioni di categoria, ma ascoltare è la cosa che più difficilmente riesce al prode assessore del sindaco Orlando. Come fa a non aver capito di trovarsi in una città economicamente in ginocchio, e con questo provvedimento assesterà il colpo definitivo alle attività produttive del centro storico della città, oltre a gravare sulle tasche dei palermitani con le zone blu.
La zona centrale di Palermo , priva di turisti, con le strutture turistiche vuote e con i negozi chiusi tende ormai alla desertificazione. Forse l’assessore Catania farebbe bene , un giorno di questi , a fare un giro per la città . E anche le motivazioni che adduce sul fatto che le polveri sottili riducono la possibilità di diffusione del virus , sono risibili, non per l’affermazione scientificamente valida in sé,proseguono i quattro. Quanto per il fatto che già il traffico a Palermo è più che dimezzato , ma anche perché la nostra città è una di quelle meno colpite dal virus in Italia. Mentre la crisi economica la sta distruggendo.
Il sindaco Orlando intervenga subito e lo blocchi, in nome del buon senso. Meglio ancora sarebbe se lo rimuovesse. La Lega – continuano i quattro esponenti del partito di Salvini -, è disposta a fare le barricate, con commercianti, imprenditori e cittadini pur di non vedere morire questa città”.
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