“Il voto di domenica in Sicilia premia la coalizione del governo regionale. Il centrodestra unito vince senza troppa difficoltà in grossi e piccoli centri, da Catania a Ventimiglia, andando quasi ovunque al ballottaggio con i propri candidati a sindaco. Serve adesso un sereno confronto al di là dello Stretto per  tentare di definire una strategia unitaria del centrodestra nei confronti del governo centrale”.

E’ il commento del Presidente dela Regione Nello Musumeci rilasciato ieri sera dopo che i risultati erano acquisiti anche se Messina e Siracusa mostravanoa ncora un grande ritardo recuperato solo questa mattina.

Una analisi condivisibile in buona parte ma che lascia spazio anche ad altri punti di vista. Oggi più di ieri, infatti, il dato è articolato e dire chi ha vinto e chi ha persoe è davvero difficile. Per una volta i proclami di vittoria che tradizionalmente affpollano le pagine dei giornali potrebbero non essere del tutto preregrini. tutti hanno vinto qualcosa e tutti qualcosa hanno perso.

Dalla maggioranza regionale parla anche il partito/movimenmto del presidente con Aricò per il quale “in queste Amministrative nella provincia di Palermo i candidati di ‘DiventeràBellissima’ hanno ottenuto ottimi risultati. A Partinico – l’unico Comune dove si è votato con il sistema proporzionale – la nostra lista è la prima della coalizione con il 10 per cento e il nostro candidato sindaco Maurizio De Luca va al ballottaggio pure lui da primo classificato. Anche negli altri Comuni palermitani i candidati in quota ‘DiventeràBellissima’ presenti in alcune liste civiche hanno ottenuto un buon riscontro elettorale e ciò avrà come conseguenza un ulteriore radicamento territoriale del nostro movimento politico, che ha contribuito pure agli ottimi risultati conseguiti dalla coalizione ad esempio a Catania e Messina”.

“Il merito è della nostra classe dirigente presente sui territori e del lavoro di squadra insieme ai nostri candidati. A Partinico, ad esempio, è stata condotta da ‘DiventeràBellissima’ un’eccellente campagna elettorale, basata sui contenuti e su programmi, e questa consapevolezza ci fa essere fiduciosi in vista del ballottaggio del 24 giugno: insieme ai nostri alleati ci mobiliteremo ancor di più per contribuire alla vittoria del candidato sindaco Maurizio De Luca”.

Qualche segnale di esistenza in vita arriva dal Pd. lo dice anche il renziano davide faraone che parla di un partito che zoppica ma che dimostra di esserci ancora, prima di dedicarsi, poi, ad altre analisi politico sociali in particolare alla vicenda della chiusura die porti italiani ai migranti

ma tornando in area maggioranza regionale non manca l’analisi azzurra con il tradizionale aplomb del Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè “Gli iettatori erano già pronti a scommettere che la barca sarebbe affondata e invece si ritrovano davanti l’Amerigo Vespucci. Forza Italia in Sicilia resta il baricentro dell’intera coalizione e grazie ai suoi numeri consegna le chiavi di alcuni dei municipi siciliani più importanti al centrodestra”.

“Se il partito del Presidente Musumeci avesse organicamente fatto parte della coalizione – continua Miccichè – avremmo ottenuto anche qualcosa in più. Indicativo, infine, il dato complessivo dei partiti dell’alleanza di Governo nazionale: un misero 10%. La sola Lega il 2%”.

Ma il commento più atteso, anche pe rla chiamata in causa di Miccichè, è certamente quello dei 5 stelle letteralemnte scomparsi secondo l’analisi di alcuni giornali, certamente arretrati rispetto al 4 marzo ma in realtà in crescita se l’analisi la si fa in modo omogeneo ovvero paragonando elezioni amministrative con elezioni amministrative. “Un risultato sicuramente positivo – dice Valentina Zafarana capogruppo all’Ars – il raffronto con le amministrative degli anni passati racconta di un Movimento in continua crescita, che conquista un altro Comune (Pantelleria),  lotta per conquistarne un secondo (Acireale) e per confermarne un terzo (Ragusa) e intanto piazza oltre 50 consiglieri comunali all’interno di importanti amministrazioni, anche dove non eravamo presenti, come a Catania, Acireale e Messina. In quest’ultimo Comune  entriamo in forze, con 7 o addirittura 9 consiglieri. L’errore è confrontare i dati di oggi col boom delle politiche, dove sono in gioco dinamiche completamente diverse e il voto d’opinione riesce a farsi spazio a differenza di quanto accade nelle comunali. Su cinque comuni a livello nazionale in cui il Movimento 5 Stelle va al ballottaggio, due si trovano in Sicilia”.

Valentina Zafarana che non ci sta assolutamente a parlare di flop in questa tornata elettorale e stoppa sul nascere chi in questo appuntamento  con le urne prova a vedere l’inizio della parabola discendente del M5S. “Anche nel 2013, dopo gli ottimi risultati delle regionali e delle politiche ‘ afferma –  ci fu chi si apprestò a vaticinare l’inizio della fine del M5S, salvo poi essere clamorosamente smentito dalle regionali dello scorso anno e, soprattutto, dalle recenti politiche che ancora bruciano sulla pelle di tutti gli schieramenti politici”.

“Rispetto al 2013 – continua la deputata – abbiamo aumentato mediamente la percentuale dei voti ottenuti almeno del 20 per cento, con punte di incremento in alcuni Comuni addirittura del 33 per cento. Se questi sono numeri di una forza politica in crisi… E c’è sempre da tenere conto la legge elettorale che non ci favorisce certamente  e il fatto di doverci confrontare ad ogni tornata con raggruppamenti di liste che mettono assieme decine e decine di candidati”.