Come da titolo, siamo scaglionati. Lo eravamo tutti già prima del Covid, lo siamo a ragion veduta oggi che dobbiamo mantenere le distanze sociali.

Imprenditori e partite iva sono scaglionati da sempre, più che per le distanze per il classico vezzo italiano di sputare in faccia a chi lavora e produce. I lavoratori pubblici sono scaglionati perché additati a casta improduttiva. Scaglionati e mandati a casa in smart working, quella simpatica procedura che il più delle volte consiste nel privare le persone di qualsiasi relazione umana e sociale.

Saranno scaglionati pure gli studenti italiani, con le fasce d’ingresso e per l’appunto scaglionate per evitare assembramenti. Sono scaglionati i pendolari, i fruttivendoli ed i pescivendoli. Una chiusura qua, l’altra là. Sono scaglionati i giornalisti che ormai da mesi ripetono come un mantra i bollettini di medici e virologi che dicono tutto e il contrario di tutti.

Siamo scaglionati da Conte e da un governo che ha avuto sei mesi per preparare la seconda ondata ma – ahinoi – non l’ha sufficientemente scaglionata. E pure Conte va compreso, sarà scaglionato pure lui: prendi il Mes, lascia il Mes, chiude la Lombardia, apri Borgomanero. A furia di scaglionare ci si può confondere. L’unica a non sembrare scaglionata sembrava la Ministra Azzolina: perentorio il suo no alla chiusura delle scuole. Miracolo della pandemia: sono d’accordo con la Ministra.

Infine, un invito a tutti di dotarsi di santa pazienza. La seconda ondata è soltanto all’inizio. Le pandemie, si sa, son ben scaglionate. Il picco, secondo gli scienziati, avverrà tra fine dicembre e gennaio. Abbiamo tutto il tempo di scaglionarci per bene. Una considerazione finale: gli unici in Italia a non essere scaglionati sono medici e infermieri. Insomma, tutto il personale in prima linea. Guarda, guarda che strano. Proprio loro che avrebbero tutti i diritti e le ragioni per essere scaglionati.

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