“Puntiamo ad essere il primo partito a Palermo”. Così, stamattina, ha dichiarato Davide Faraone a margine della presentazione del libro di Matteo Renzi a Palermo da titolo “Controcorrente”. Ultima tappa di un tour di due giorni che il presidente dei senatori di Italia Viva sui social racconta così: “Stanchi e felici e chi ci sottovaluta avrà davvero una brutta sorpresa. Perché noi la politica la facciamo in parlamento e non sui social e la passione noi la misuriamo tra la gente e non con i like. E credetemi, non ci sarà nessun sondaggio che potrà misurare quello che ho provato in queste 48 ore. Due giorni in Sicilia davvero incredibili con Matteo, grazie alle donne e agli uomini di Italia Viva di Siracusa, di Brolo, di Giarre, di Palermo”. 

Dalle amministrative grande aspettative

Il prossimo anno ci saranno le elezioni comunali e Palermo e le regionali. E Faraone non nasconde la sua ambizione: “Ci aspettano – conclude Faraone – tappe importanti, le elezioni amministrative, le elezioni regionali e poi le politiche e noi siamo qui, pronti a difendere il buongoverno dal populismo, ad indicare la nostra visione e la via per raggiungerla. Avanti!”.

Matteo Renzi: “Noi decisivi”

Il leader nazionale di Italia Viva, Matteo Renzi, ha mostrato altrettanto ottimismo. Sempre questa mattina a Palermo ha parlato dell’ultimo risultato non certamente esaltante per il suo partito ma al tempo stesso intravede un prossimo futuro luminoso: “Tra due anni l’area politica contro gli estremismi – ha detto – avrà successo: lo spazio dell’area riformista è una prateria. Abbiamo la convinzione che come col 2 per cento abbiamo mandato via Conte così saremo decisivi alle prossime elezioni”.

Con Forza Italia? “Dialogo possibile”

“Con Forza Italia abbiamo lavorato su posizioni opposte per tanti anni – ha aggiunto Renzi -. Oggi però lo scenario è mutato e in questa novità, oggettivamente, con il mondo che fa riferimento a Forza Italia penso che si possa dialogare in questa area centrale riformista, a livello ministeriale con Carfagna e Gelmini, per esempio, dialoghiamo già molto bene. Da una parte la Lega e Fratelli d’Italia che sono sovranisti, con posizioni come quella del no al green pass e l’antieuropeismo, dall’altro lato il Partito Democratico, da cui provengo, sembra innamorato dei 5 Stelle, con reddito cittadinanza e no alle infrastrutture. Siamo in una fase nella quale ci si muove tutti con molta nebbia all’orizzonte, la presenza di Draghi funziona da safety car con le macchine dei partiti. Da gennaio con l’elezione del presidente della Repubblica inizieremo a fare sul serio anche sui territori”.

 

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