“Col ddl di variazione di bilancio approvato ieri sera, il Parlamento ha decretato la morte dei centri storici siciliani, aprendo alla speculazione edilizia, perché una norma approvata dall’Aula dà la possibilità ai privati di presentare piani particolareggiati per immobili nei centri storici, ai quali i Comuni si devono adeguare, bypassando i vincoli che tutelano il patrimonio storico, artistico e culturale. Noi abbiamo votato contro. Questa norma è una follia. E ci chiediamo che fa l’assessore ai Beni culturali, di che si occupa, visto che il Governo non s’è pronunciato dinnanzi a questo obbrobrio giuridico. Nei prossimi giorni, quando all’Ars approderà la finanziaria, presenterò un emendamento soppressivo per abrogare questo scempio”.
Lo dice il deputato regionale del M5S, Giampiero Trizzino, che accende i riflettori su una norma contenuta nel ddl di variazione di Bilancio varato ieri dall’Ars.
“Le ragioni per cui la norma apre al far west – afferma Trizzino – sono semplici da comprendere. Si potrebbe verificare che in sede di conferenza di servizio, organo che assume decisioni a maggioranza, la sovrintendenza dia un parere negativo a un progetto di un privato, perché magari prevede la costruzione di un albergo in un piazza di un centro storico dopo l’abbattimento di un palazzo che rientra nell’alveo dei beni storico-artistici, ma è in minoranza. Il risultato è l’abbattimento dell’immobile senza possibilità di opposizione. Nei centri storici sono pochissimi gli immobili vincolati, per questo l’articolo approvato apre alla possibilità di snaturare l’origine di un luogo e rendere legale la cancellazione della storia di una piazza o di un palazzo”.
Dello stesso avviso Gianfranco Zanna, presidente Legambiente Sicilia che dichiara: “La norma approvata dall’Ars è davvero scellerata. Già la legge regionale 13/2015 presentava delle maglie, ma almeno faceva salvi i piani vigenti e prevedeva uno studio di dettaglio di competenza dei comuni. Ora, con il ddl approvato, da un lato si impone l’obbligo di modificare i piani vigenti, ma dall’altro, ed è un fatto gravissimo, i privati possono proporre piani stralcio. Una norma vergognosa, che dimostra di che pasta è fatto questo Parlamento”.
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