Decathlon aprirà a Palermo, nell’ex stabilimento Coca Cola di Tommaso Natale. La notizia, della quale si parlava da anni, era stata diffusa a gennaio 2019 con grande entusiasmo anche da parte del Comune di Palermo che aveva fatto sapere che l’ok definitivo sarebbe arrivato a breve.

Sono trascorse diverse settimane e nulla è accaduto. Un progetto fortemente atteso dalla città, un investimento da 20 milioni di euro e molti nuovi posti di lavoro. Ma nel frattempo le autorizzazioni attese non sono arrivate. Perché?

Alcuni organi di stampa hanno cercato di vederci chiaro, indagando e scrivendo che i ritardi sarebbero attribuibili al fatto che l’area in cui doveva sorgere la struttura ricadrebbe in zona “B/2″, dove non è possibile costruire un parcheggio, obbligatorio per un progetto del genere.

A indagare ulteriormente, Il Sicilia, che ha verificato tramite il Suap riportando che non risultava alcuna pratica
relativa a Decathlon.

Quindi Decathlon a Palermo, rimarrà solo un sogno?

Sulla vicenda interviene l’assessore al Suap Leopoldo Piampiano, che getta acqua sul fuoco e smentisce le notizie riportate dalla stampa.

Scrive Piampiano: “Con riferimento ad alcuni articoli di stampa circa la possibilità di insediamento in città di un punto vendita della catena Decathlon, si ritiene utile precisare che la pratica in oggetto è pervenuta al SUAP a metà di ottobre dello scorso anno e non ‘oltre due anni fa’, come erroneamente riportato.

La stessa pratica è tuttora in fase di analisi, in considerazione della complessità tecnica, della necessità di individuare le aree a verde e destinate al parcheggio, indispensabili per la struttura e, soprattutto, in considerazione delle vicende giudiziarie dell’immobile ancora sotto sequestro”.

Continua Piampiano: “Risulta, poi, del tutto destituita di fondamento la notizia secondo cui il Comune avrebbe ‘scoperto solo dopo due anni’ che la zona interessata sarebbe classificata come B2, visto che la stessa è indicata nel PRG come ZTO D1.

Ulteriori approfondimenti istruttori sono, inoltre, in corso da parte degli uffici, a seguito di notizie di stampa circa lo scioglimento e la liquidazione della Abate Group S.p.a. e ai provvedimenti disposti dalla sezione fallimentare del Tribunale di Catania”.

L’assessore ammette comunque che ci sono delle criticità da dover ancora affrontare.