Con la decontribuzione Sud ridotta alla Sicilia verranno meno 750 milioni rispetto alla versione precedente. Sarebbero destinati infatti 350 milioni contro il miliardo e 100 milioni che sono arrivati finora e che hanno attivato migliaia di posti di lavoro.
Critiche dalla Cgil Sicilia
A fare i conti è la Cgil Sicilia, dalla prima ora contraria all’eliminazione della misura e ora critica rispetto a una rimodulazione che riduce la portata dello sgravio.
“Solo una toppa”
“Se la misura proposta dal governo nell’ambito della manovra sarà confermata – dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino – si tratterà solo di una toppa per fermare le polemiche, destinata a incidere poco sull’occupazione”.
Limiti dello sgravio contributivo
Mannino ricorda che la decontribuzione viene portata al 25% e poi al 20% e viene introdotto il tetto di 145 euro al mese di sgravio, “evidentemente troppo basso. Se consideriamo uno stipendio lordo di 1500/1600 euro al mese (al netto 1.100/1.200 euro) in rapporto al quale la contribuzione sarebbe di almeno 600 euro, lo sgravio sarebbe inferiore al 20%, che per uno stipendio lordo di 1.800 euro (1.400 netto) scende al 15%”.
Esclusione delle grandi imprese
Per il segretario della Cgil inoltre, “escludere dall’incentivo le imprese con più di 250 dipendenti è un altro limite per i grandi player che vogliano investire in Sicilia e dei quali la nostra regione ha bisogno per condurre in porto i grandi processi di transizione e di trasformazione industriale e dell’intero apparato produttivo”.
Critiche al governo regionale
Mannino critica il governo regionale che, dice, “ancora una volta è supino, anzi paradossalmente plaude, a un’iniziativa nazionale che con tanta ipocrisia, cinicamente taglia ancora una volta risorse alla Sicilia e può determinare la perdita consistente di posti di lavoro”.
“Decontribuzione unico sostegno concreto che supporta tutta l’economia”
“La decontribuzione è l’unico sostegno concreto che trasversalmente supporta tutta l’economia, qualsiasi sia la genesi, intervenendo anche a sostegno dell’occupazione e pertanto favorendo anche i consumi”. Lo dice Alessandro Albanese, presidente della Camera di Commercio Palermo Enna, “La proroga – aggiunge Albanese – non era scontata pertanto massimo apprezzamento al governo Meloni per il provvedimento inserito nel maxiemendamento alla manovra finanziaria. E grazie anche al governatore Renato Schifani ed al suo governo che, fin da subito, hanno preso in carico i tanti appelli pervenuti dalle associazioni di categoria per rappresentarli al governo nazionale”.
Prorogata la mini decontribuzione, salvataggio per le imprese siciliane “Bene, così cresce il Sud”
“Il governo nazionale dimostra, ancora una volta, un’attenzione concreta e lungimirante verso il Mezzogiorno, proseguendo con iniziative strategiche per favorire la crescita occupazionale e ridurre i divari territoriali. La proposta di proroga per la mini-decontribuzione per il Sud rappresenta un passo importante in questa direzione. Grazie agli sgravi del 25%, rivolti alle micro, piccole e medie imprese di diverse regioni meridionali, inclusa la Sicilia, si crea un incentivo reale per la stabilizzazione e l’incremento dell’occupazione a tempo indeterminato”.
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, commentando la norma inserita dal governo Meloni nel maxi emendamento alla manovra finanziaria in corso di discussione alla Camera.
Le parole di Schifani
“Questi interventi – prosegue Schifani – testimoniano l’impegno del governo nel sostenere la ripresa economica e sociale del Sud, contribuendo a consolidare risultati già visibili in Sicilia in termini di crescita occupazionale, come numerosi studi dimostrano, non ultimo quello della Cgia di Mestre. La strada intrapresa è quella giusta: investire nel lavoro significa investire nel futuro di un territorio che ha un’enorme potenzialità”.
L’intervento di Tamajo
L’assessore alle Attività Produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, era già intervenuto in merito alla scadenza della Decontribuzione Sud, che prevista per il prossimo 31 dicembre 2024. Si tratta di una misura che, negli ultimi anni, ha rappresentato un valido sostegno per le imprese del Mezzogiorno, favorendo l’occupazione e la competitività del territorio.
Tamajo: “Momento delicato”
“In un momento così delicato per il nostro tessuto economico, è fondamentale affrontare la questione della decontribuzione Sud con attenzione e sensibilità”, aveva dichiarato l’assessore Tamajo. “Siamo certi che il Governo, come sempre, saprà valutare con equilibrio e lungimiranza gli effetti positivi che questa misura ha generato per le nostre imprese, non solo in Sicilia, ma in tutto il Sud.”
L’Assessore ha evidenziato l’importanza di garantire continuità alle politiche di sostegno: “Non possiamo dimenticare il ruolo che la decontribuzione ha avuto nel dare ossigeno alle aziende in anni complessi. Una sua eventuale proroga non sarebbe un costo, ma un investimento nel futuro del nostro Paese e un’opportunità per consolidare quanto di buono è stato costruito.”
L’appello al Governo
Rivolgendosi al Governo, Tamajo aveva espresso fiducia nella capacità di trovare una soluzione condivisa: “Siamo certi che il dialogo tra le istituzioni nazionali e regionali permetterà di individuare le strategie più adeguate per sostenere le imprese e favorire lo sviluppo del Mezzogiorno. La Sicilia, con le sue eccellenze e il suo impegno, vuole continuare a essere protagonista di un percorso di crescita equa e sostenibile.”
Concludendo, Tamajo ha ribadito la disponibilità della Regione Siciliana a collaborare attivamente: “Siamo pronti a fare la nostra parte, offrendo pieno sostegno e confronto costruttivo affinché si possano creare le migliori condizioni per il benessere delle nostre imprese e comunità”. Parole quelle dell’assessore regionale alle attività produttive che fanno capire il momento certamente delicato che la questione della decontribuzione sud sta attraversando.






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