C’è grande fermento in Sicilia per la recente pubblicazione di un decreto della Regione Siciliana, datato 28 ottobre, che aggiorna il computo delle sanzioni erogate a un totale di 159 comuni per mancata spesa parziale o totale dei fondi di Democrazia partecipata previsti dalla legge regionale. Il totale dei fondi che i comuni hanno perso e che dovranno restituire alla regione e di più di 1,3 milioni di euro sui circa 4,5 milioni disponibili ogni anno. Il decreto è un aggiornamento rispetto a una precedente comunicazione, nell’aprire il discorso, con la nuova rilevazione si annullano, totalmente o parzialmente, le sanzioni a otto comuni mantenendo tutte le altre. Si tratta di sanzioni erogate per il 2019.

Tanti cittadini protestano dopo la circolare

Tanti sono adesso i gruppi di cittadini che stanno manifestando anche sul web il proprio disappunto perché hanno scoperto che i loro comuni hanno perso i fondi del 2019, come a La Sicilia spiegano Francesco Saija e Giuseppe d’Avella del progetto di monitoraggio civico sulla democrazia partecipata “Spendiamoli insieme” – resta però un problema evidente. La regione, con un concorso di colpa da parte della maggioranza dei comuni, non fornisce ai cittadini queste informazioni in tempi ragionevoli e così ci troviamo alla fine del 2022 ha indignarci per qualcosa che è successa nel 2019. Sembra banale ma va detto perché una legge sulla partecipazione possa funzionare in maniera efficace i cittadini devono essere messi nella condizione di partecipare. Quindi per prima cosa vanno informati. Questo forse avviene nelle grandi città: a Catania in corso la votazione per scegliere quale progetto finanziare quest’anno, la stampa ne ha parlato, sui social il tema è presente. Ma nei piccoli centri?”.

Il ritardo nelle comunicazioni, una informazione non corretta

“Avere solo ora i dati definitivi relativi ai tre anni fa è davvero troppo tardi punto non è informazione corretta. È l’indignazione delle persone, tre anni dopo i fatti, rischia di rimanere fino a se stessa. Anche per questo abbiamo lanciato il progetto “Spendiamoli insieme”. Mentre si attendono per anni I dati ufficiali, esiste uno strumento consultabile da tutti, gratuito, quotidianamente aggiornato. E’ il sito spendiamolinsieme.it nel quale ognuno dei 391 comuni siciliani pubblicano tutte le informazioni reperibile sulla democrazia partecipata anno per anno. Così i cittadini possono verificare in tempo reale quale sia la situazione del proprio comune nel 2022 e capire in tempo utile se è tutto sta andando Secondo la norma. In sintesi tutti i comuni sono tenuti a spendere ogni anno il 2% delle risorse trasferite dalla regione coinvolgendo i propri cittadini nella scelta delle iniziative e attività per cui usare questi soldi. I comuni che non spendono i propri fondi devono restituirle le regioni Ma c’è di più devono spegnerli entro scadenze precise altrimenti ancora una volta li perdono”.

A rischio i fondi e i comuni con corrono

Al 31 ottobre 2022 il team di Spendiamoli insieme ha trovato informazioni su spese e impegni di spesa per circa 2 milioni di euro per l’anno in corso. Se da qui a gennaio 2023 ai comuni non si metteranno a correre si perderanno circa 2, 5 milioni di euro.