Quasi mille bare al cimitero dei Rotoli, alcune delle quali sono addirittura scoppiate a causa del caldo. Questo è il quadro agghiacciante che emerge nelle ultime ore dal camposanto del capoluogo siciliano. Un impianto gravato da oltre 18 mesi di emergenza, sulla quale si sono succeduti ben tre assessori con, in mezzo, un interim del sindaco Leoluca Orlando. Ma al momento, nulla è stato efficace per convertire gli effetti di una crisi dei depositi che al momento si è solo parzialmente arrestata.
Non sono bastati gli interventi intrapresi fino a questo momento. Fra questi, la notizia del finanziamento da 15 milioni di euro per far partire i lavori del nuovo cimitero che sorgerà a Ciaculli, nonchè l’avviamento delle procedure di revoca di oltre 450 sepolture perenni. Ad oggi, le salme a deposito rimangono oltre 900. Un numero che, almeno per il momento, sembra lontano da variazioni sostanziali.
L’assessore Sala: “Servono interventi straordinari”
A commentare quanto accaduto al cimitero dei Rotoli è l’assessore ai Servizi Cimiteriali Tony Sala. L’esponente della Giunta Orlando lancia così le sue proposte per mitigare parzialmente i danni di un’emergenza che ha ormai superato i 18 mesi dalla sua nascita. “Se non si mettono in campo interventi straordinari che derogano su alcuni aspetti l’emergenza salme al cimitero dei Rotoli non si risolverà. E’ su questi interventi che stiamo ragionando con il sindaco di Palermo per trovare tutte le soluzioni possibili per ridurre il numero delle bare che attende sepoltura ed eliminare quanto prima i gazebo che contengono i defunti”.
L’assessore è riuscito in questi mesi, da quando ha preso la delega, a non fare avverare la profezia degli uffici che avevano stimato la possibilità di arrivare alle 2 mila bare in deposito. “E’ un numero enorme, ma ancora non abbiamo superato le mille bare. Non è una consolazione. So bene qual è il problema ai Rotoli soprattutto con le temperature altissime di queste settimane – aggiunge Sala –. Abbiamo 300 mila euro per rimettere in funzione il vecchio forno crematorio”.
“I soldi per acquistare i loculi prefabbricati e convertire una parte del cimitero e realizzare un campo di inumazione da 190 posti. In poco tempo le bare in deposito si potrebbero dimezzare. Sono sempre numeri drammatici, ma si comincerebbe a dare una risposta. Con la mancata approvazione del piano delle opere pubblici questi interventi devono essere approvati in deroga. Servirebbe un commissario per accelerare tutto. Questa è la soluzione che ho già prospettato in giunta”.
Lo stato del cimitero dei Rotoli
Criticità che vanno avanti da diverso tempo all’interno del camposanto alle falde di Monte Pellegrino. Come documentato in un nostro precedente servizio nel mese di luglio, sono tante le criticità rintracciate. Oltre al già noto problemi delle salme a deposito, la parte alta del camposanto risultava piena di erbacce. Piante che, in alcuni casi, coprivano letteralmente le sepolture, impedendo ai familiari una contemplazione dei propri cari. Alcuni muri sono rimasti divelti, con ferri solitamente utilizzati per i cantieri che venivano adattati a corrimano nelle scalinate che tagliano l’area. Diverse aree, soprattutto della zona più alta, sono rimaste interdette, con le reti rosse e gli sbarramenti ad impedirne l’accesso.
Il vecchio forno crematorio continua a rimanere ko, ad oltre un anno dal suo ultimo funzionamento (marzo 2020). Mentre il progetto della nuova struttura è ancora in alto mare. A sorprendere è anche la presenza di alcuni container sotto sequestro preventivo da parte delle forze dell’ordine. Al loro interno si rintracciano piante, alberi e, soprattutto, le coperture zincate utilizzate per chiudere le casse dei defunti. Non manca però l’incuria. Oltre ad alcuni cestini pieni e ad alcuni vialetti laterali intasati di rifiuti, sono presenti diverse buche sull’asfalto. Alcune di queste, sono state coperte con delle lapidi, senza alcuna segnalazioni intorno.
Faraone (IV): “L’emergenza ai Rotoli è sanitaria”
“Solo poche settimane fa ho personalmente visitato il cimitero dei Rotoli, a Palermo. Ho constatato con mano che quella non è solo una questione di civiltà e di dignità per i morti, oltre che per i familiari. Ma una vera e propria emergenza sanitaria“. Lo afferma il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone. “Il caldo torrido di questi mesi ha aggravato una situazione non più rinviabile. Le casse senza sepoltura sono circa mille, aumenta il numero invece di ridursi“.
“L’emergenza è sanitaria. Non è più tempo di fittizie soluzioni o di interventi tampone. Urge attivare una procedura emergenziale da prendere commissariando il sindaco di Palermo che ha dimostrato incapacità nella risoluzione del problema“, aggiunge. “Per questo torno a chiedere, dopo averlo già fatto alcune settimane fa con un’interrogazione, al Ministro della Difesa Lorenzo Guerini l’intervento dell’esercito. Ciò per consentire che le salme vengano trasportate nel cimitero da realizzare con procedura d’urgenza a Ciaculli. Nell’area prevista già nel piano regolatore e lì dignitosamente seppellite“, conclude Faraone.
Filoramo (PD): “Procedura d’urgenza per affrontare l’emergenza cimiteri”
“La crisi dei cimiteri palermitani viene da lontano. Vede strutture ormai insufficienti a rispondere alle necessità di una città che ha triplicato la popolazione rispetto al periodo in cui furono costruiti. A questo si aggiungono la mancanza di forni crematori; la disorganizzazione della struttura pubblica e l’invadenza, in qualche caso, di fenomeni di illegalità”. A dichiararlo è Rosario Filoramo, segretario provinciale del Pd.
“Abbiamo apprezzato, negli ultimi mesi, gli sforzi e il metodo posti in essere dall’assessore Toni Sala. Dall’atto del suo insediamento non ha lesinato impegno e sforzi per provare a tamponare le falle e risolvere il problema. Lo abbiamo visto intervenire personalmente a spostare le bare, dimostrando forza e generosità, ma sappiamo che ciò non basta. Bisogna essere consapevoli delle difficoltà del Comune di Palermo, a cui mancano risorse umane e finanziarie, e trova ostacoli nei troppi vincoli che è costretto a rispettare, anche in una situazione di emergenza“.
“Per questo chiediamo al Governo nazionale un intervento di Commissariamento straordinario da affidare al Sindaco di Palermo. Che possa così intervenire per motivi di sicurezza igienico-sanitarie con procedure d’urgenza, potendo contare su apposite risorse finanziarie libere dai vincoli di bilancio e potendo altresì contare sulle risorse della protezione civile, necessarie a garantire i trasferimenti delle salme dai Rotoli al Cimitero di Sant’Orsola, dove sono già disponibili i loculi per ospitarle. Le bare vanno poste in sicurezza entro questo mese e seppellite entro il prossimo”.
Interviene il Codacons
Sull’emergenza salme al cimitero dei Rotoli è intervenuto anche il Codacons. L’associazione a tutela dei consumatori “considera vergognoso e indegno di un Paese civile quanto sta accadendo da ormai molti mesi nella struttura. E’ incredibile – scrivono i rappresentanti del Codacons in una nota – che nessuno sia intervenuto per un periodo così lungo. Neanche di fronte al rischio di una catastrofe sanitaria”.
“Per questo – concludono -, una volta risolta la situazione e messa in sicurezza l’area, è necessario che i responsabili vengano identificati. E che nei loro confronti siano assunti i provvedimenti più severi. Il Codacons, inoltre, si mette a disposizione dei cittadini coinvolti. Questi ultimi possono scrivere all’indirizzo info@codaconsicilia.it per ottenere assistenza legale e vedere tutelati i loro diritti in una vicenda tanto macabra e dolorosa”.
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