Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha sottoscritto un protocollo intitolato “Mi riscatto per Palermo” con il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che prevede l’impiego di un gruppo di detenuti ni lavori socialmente utili, in particolare nell’ambito della cura del verde urbano.
Alla cerimonia, che si è tenuta nella sala Onu del teatro Massimo, hanno preso parte il capo del Dap Carlo Renoldi e il direttore dei detenuti e del trattamento Gianfranco Di Gesù. L’accordo quadro prevede l’impiego di 50 detenuti del carcere Ucciardone in attività di decoro urbano della città.
Lagalla “iniziativa importante su duplice aspetto”
“Si tratta di una iniziativa importante sotto un duplice aspetto – ha spiegato Lagalla – Intanto perché ridà la dignità del lavoro a chi è in espiazione pena e si prepara al reinserimento in società e poi perché è una restituzione alla comunità. Ringrazio il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il capo del Dap Carlo Renoldi perché con la firma del Protocollo Palermo diventa capofila di un’iniziativa che ha una doppia valenza. Da un lato l’impiego dei detenuti porterà a concrete attività di decoro in città che non siano semplicemente delle operazioni spot”.
L’identificazione dei detenuti impegnati e la tipologia dei lavori che verranno loro assegnati sarà decisa dal Dap. “Certamente dipenderà dalla vocazione personale ma si tratterà di opere di salvaguardia del verde e di miglioramento e protezione dei luoghi della città”, ha aggiunto il sindaco.
E conclude: L’obiettivo più importante, ma anche il più difficile da perseguire, per i detenuti è quello di essere reinseriti nella società, una volta usciti dal carcere. Un progetto come questo può, senza dubbio, agevolare al raggiungimento di questo scopo. La comunità non può dimenticarsi dei detenuti, non possiamo ignorare il dramma dell’aumento dei suicidi nelle carceri e, per questa ragione, un progetto come questo, senza dubbio, assume ancora più significato”.
“Si tratta di un protocollo già sottoscritto nel 2019 che la pandemia ha però limitato nella sua attuazione – spiega Renoldi – e riguarda i detenuti che vorranno mettersi in gioco. Attività che viene svolta dai detenuta su base volontaria, che non viene retribuita, che valorizza il momento della formazione e acquisizione nuove competenze e abilità professionali. Il reato è una ferita del tessuto sociale da rimarginare – aggiunge – anche con la giustizia riparatoria e con il messaggio che la pena può essere utile e non è solo un tempo sospeso”.
Tirrito “Entro l’anno inizieranno il loro lavoro”
Antonella Tirrito, assessore al Comune di Palermo, protezione Civile, Innovazione. ha spiegato “I detenuti verranno impiegati all’interno del Comune di Palermo. E’ un modo per metterli al servizio della comunità e dargli maggiore dignità e poter dare questa possibilità alla nostra città. Entro l’anno verranno già inseriti all’interno di alcune società e servizi. Si occuperanno di lavori di pubblica utilità”.
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