“L’inasprimento delle pene nei confronti di chi arreca danno al patrimonio culturale e di chi ruba o traffica reperti e opere d’arte, è un segnale importante, perché la cultura nel nostro Paese non è un inutile orpello, ma elemento fondante essenziale della nostra identità profonda”. Lo dice l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, che commenta in questo modo la nuova legge approvata all’unanimità dalla Camera, che introduce – fra l’altro – il reato di furto di bene culturale e inasprisce le pene previste per i reati di devastazione e saccheggio di opere d’arte, parchi archeologici, musei e paesaggio, oltre che per riciclaggio e ricettazione riferiti all’arte.

L’ok della camera alla nuova legge

La Camera ha dato l’ok unanime al provvedimento che finalmente diventa legge dello Stato contro i reati che danneggiano i beni culturali. La legge introduce nuovi reati, tra cui quello di ’furto di bene culturale e incrementa le pene per ricettazione e riciclaggio legati all’arte. Ma prevede anche aggravanti per le devastazioni e saccheggi quando questi colpiscono arte, paesaggio, musei, aree archeologiche. E rafforza gli strumenti d’indagine.

Introdotti i reti di distruzione, danneggiamento, imbrattamento

“Bene anche l’avere introdotto i delitti di distruzione, danneggiamento, imbrattamento e deturpamento di beni culturali e paesaggistici – aggiunge Samonà – perché in questo modo si danno nuovi strumenti di prevenzione e di repressione delle condotte illecite e si va nella direzione di un raccordo con il grande lavoro svolto dalle forze dell’ordine, fra cui non si può non citare il Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri, che, in Sicilia, svolge un’azione determinante per la salvaguardia dei nostri beni culturali e del paesaggio”.

Nuovi strumenti per proteggere i beni culturali

Con la nuova legge, saranno possibili arresti in flagranza, processi per direttissima e intercettazioni anche per i reati contro il patrimonio. E si avrà uno strumento più efficace contro il traffico d’arte, fonte di finanziamento sempre più utilizzata da terrorismo e criminalità organizzata. Con la norma si elevano ad autonome fattispecie speciali i delitti di distruzione, danneggiamento nonché di deturpamento o imbrattamento di beni culturali o paesaggistici. I tifosi ubriachi o i buontemponi sorpresi a imbrattare o rovinare una fontana, un monumento, un quadro, tanto per dire, rischieranno ora fino a 3 anni di carcere oltre a una multa fino a 10mila euro.

Le altra fattispecie

Si introduce la nuova, autonoma figura di reato di furto di bene culturale. E non solo: viene introdotto un aumento della pena per la ricettazione, quando riguarda un bene culturale. Si introduce il reato di “illecita detenzione” di bene culturale, punito con la reclusione fino ad 8 anni e con multe fino a 20 mila euro per colpire chi compra un’opera sapendo che la sua provenienza è illecita. La severità colpisce i falsari e pure gli autori di false perizie e chi questi falsi li mette in commercio. Si aumenta la pena per violazioni e alienazioni (fino a 2 anni e 80mila euro di multa).