“Abbiamo due opportunità ora, ovvero queste amministrative, ed il 5 novembre. Ho visto numerose piazze tra ieri e oggi, in Sicilia, ed io sono convinto che i cittadini ci regaleranno la Sicilia come regione 5 Stelle alle prossime elezioni regionali”. Un discorso tutto politico senza perdere mai di vista la scadenza delle elezioni regionali nell’Isola ma anche il voto nazionale, così l’intervento del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, oggi pomeriggio a Palermo, in piazza Bologni, nel suo intervento a sostegno del candidato sindaco Ugo Forello.
Di Maio guarda alle prossime amministrative ma indica anche le prossime elezioni d’autunno in Sicilia come un appuntamento e scadenza importante. Ma guardando a Palermo indica la strada e marca la differenza con gli altri candidati, mettendo al centro i temi più forti dal reddito di cittadinanza comunale, agli aiuti alle piccole imprese, l’innovazione tecnologica, la partecipazione e la solidarietà. Proprio su questo tema poco prima Forello aprendo la manifestazione e salutando i cittadini aveva rilanciato la centralità delle periferie annunciando che la campagna elettorale dei Cinque Stelle a Palermo, si chiuderà proprio in periferia.
“Si entra in un Comune o una Regione e si aprono i bilanci e si capisce dove vanno a finire le tasse dei cittadini è questo primo compito di un amministratore – spiega ad una piazza Bologni affollata di cittadini -. Bisogna tagliare le spese inutili dei Comuni mettendo al centro delle politiche pubbliche la persona e non più le lobby del cemento e dei partiti”.
Ma ecco che la scelta di scegliere Forello per Di Maio diventa una scelta oltre il programma “Il programma vi è noto sapete quel che vogliamo fare per Palermo, ma prima di questo viene la libertà dei candidati. Gli altri hanno pure dei programmi da realizzare ma se nelle liste che li sostengono ci sono le lobby peggiori saranno quelle che alla fine governeranno città, saranno schiavi di capibastone e capilista. Li dobbiamo cancellare con il voto democratico che è l’unico strumento per cambiare”.
“Noi invece – tiene a precisare Di Maio – siamo liberi di realizzare questo programma anche liberi di sbagliare in buona fede. Essere onesti e competenti non vuol dire essere infallibili, si chiede scusa e si va avanti. Non possiamo pretendere il voto a queste prossime amministrative – conclude Di Maio – a quelli che non voteranno Ugo Forello io dico che comunque avranno sempre il diritto di dire la loro con strumenti di democrazia diretta anche contestandoci, vogliamo governare unendo tutti”.
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