L’ex magistrato Alberto Di Pisa, che era stato procuratore a Termini Imerese e Marsala, è morto la notte scorsa nella sua abitazione a Palermo. Aveva 78 anni. Per sua volontà sarà sepolto a Rizzuti, in Calabria, nella cappella della famiglia della moglie.
Di Pisa, era stato dimesso ieri in fin di vita dall’ospedale dove era ricoverato per un tumore.

Era stato accusato di essere “il corvo” di Palermo

Negli anni Ottanta era stato accusato di essere il “corvo” che scriveva lettere anonime contro investigatori e magistrati, tra cui Giovanni Falcone, accusandoli di avere coperto il ritorno del collaboratore Totuccio Contorno al quale venivano attribuiti l’uccisione di rivali ma fu completamente assolto.

Il cordoglio di Musumeci: “Scompare un illustre giurista”

Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, esprime il cordoglio del governo regionale per la morte del giudice Alberto Di Pisa, “ex procuratore di Marsala, membro del pool antimafia e tra i magistrati del maxiprocesso di Palermo“. “Con lui – afferma Musumeci – scompare un illustre giurista da sempre in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata. L’ho conosciuto subito dopo il mio insediamento a Palazzo Orleans e, avendone apprezzato il rigore morale e la competenza amministrativa, l’ho nominato commissario straordinario del Libero consorzio di Agrigento, dove ha profuso con tenacia il proprio impegno. Alla famiglia del magistrato va il mio più sentito cordoglio, al quale unisco la vicinanza della comunità siciliana”.

La vicenda giudiziaria

Di Pisa, come detto, da sostituto procuratore fece parte del pool antimafia di Palermo. Venne coinvolto nella vicenda del “Corvo di Palermo”: l’anonimo che, nell’estate 1989, inviava lettere a alte cariche istituzionali accusando altri magistrati, tra cui Giovanni Falcone, e dirigenti di polizia di aver armato il pentito Totuccio Contorno per stanare i latitanti mafiosi corleonesi. Di Pisa fu prima condannato in primo grado, poi venne assolto in appello a Caltanissetta. È stato assolto definitivamente nel dicembre 1993 “per non aver commesso il fatto”.
Di Pisa, è stato, senza dubbio, protagonista della cosiddetta “stagione dei veleni” nel Palazzo di Giustizia del capoluogo siciliano negli anni della lotta alla mafia condotta da Falcone e Borsellino.

Aveva lasciato la magistratura nel 2015

Ex procuratore a Marsala, membro del pool antimafia voluto da Rocco Chinnici e tra i giudici del maxiprocesso di Palermo. Di Pisa aveva ha lasciato la magistratura nel 2015 per limiti d’età.

Le nuove frasi di Brusca

Di recente il pentito Giovanni Brusca aveva riferito un nuovo dettaglio deponendo da una località segreta al processo per l’omicidio del poliziotto Nino Agostino e di sua moglie Ida Castelluccio, uccisi il 5 agosto 1989: “Ah, se parlasse Di Pisa…”. Così il capo dei capi Totò Riina avrebbe risposto a Giovanni Brusca a proposito della presenza di Totuccio Contorno in Sicilia, nel 1989.
Era stato l’avvocato di parte civile, Fabio Repici, a incalzare Brusca chiedendogli se avesse mai parlato con Riina della presenza di Contorno in Sicilia. Il collaboratore ha risposto: “Ma chiacchiere… si diceva che era stato mandato da Falcone e Di Gennaro per uccidere alcuni soggetti…”.
Da Repici, poi, la domanda diretta: “Ha mai parlato con Riina di un magistrato che si chiama Di Pisa?” E Giovanni Brusca: “Riina mi disse: ah se parlasse Di Pisa… Secondo Riina sarebbero scoppiate diverse problematiche all’interno della procura di Palermo. Che è quello che stava succedendo esattamente in quel momento. Vuol dire che Riina aveva informazioni, notizie da persone a lui fidate provenienti dalla procura di Palermo”.