Di Dio, “Ripartenza è frutto del nostro sacrificio”

  • Comune e Regione non ci sono stati vicini, sono rimasti intorno a noi
  • C’è atteggiamento pregiudizievole contro imprenditori
  • Dalla Regione nessun aiuto, solo fondi per indebitarci ancora
  • Sarà un Natale a luci spente perchè al Comune manca voglia di fare sistema
  • Reddito di cittadinanza? “Così non funziona, date quelle risorse alla imprese per creare lavoro”

Il commercio riparte, parola di Patrizia Di Dio. La presidente di Confcommercio Palermo e vice presidente nazionale della stessa confederazione è stata ospite dell’ultima puntata di Talksicilia, condotta da Manlio Viola (direttore di Blogsicilia) e con il contributo editoriale di Totò Burrafato.

“Non siamo ancora ai livelli del 2019, prima della pandemia ma il commercio è ripartito. In Sicilia, come del resto in tutta Italia, dietro questa ripresa economica, che sta spingendo il Pil verso il traguardo del più 6 per cento su base annuale,  c’è una sfida vinta da imprenditrici e imprenditori che hanno dato il meglio”, ha spiegato Di Dio.

Una ripresa che però ha un sapore dolce amaro. Di Dio bacchetta le istituzioni, puntando il dito verso Regione e Comune di Palermo: “Dietro questa ripresa, dietro la crescita del Pil non dobbiamo ringraziare chi ci è stato intorno. Perché sono rimasti intorno a noi e non ci sono stati vicino. Ce l’abbiamo dovuta fare con le sole nostre forze. In molti, tra imprenditori e commercianti, si sono dovuti arrendere. Adesso vogliamo guardare avanti. Le imprese sono la parte migliore del paese”.

“Mi dispiace dirlo – spiega la presidente- ma noi imprenditori veniamo guardati con un atteggiamento pregiudizievole. Non solo siamo vittime della cultura del non fare, ma anche  della cultura del non far fare. Questa mancanza di sostegno che sentiamo da parte delle amministrazioni pubbliche sembra dipendere da un fattore ideologico”.

La legge disattesa sullo stop ai tributi locali

Di Dio spiega esattamente in cosa consista il silenzio dell’amministrazione pubblica nei confronti del mondo imprenditoriale. E fa un esempio preciso: le tasse e i tributi locali. Con la pandemia da Covid in corso, si era stabilito che venisse sospeso per il 202o e il 2021 il pagamento di quei balzelli. Come è andata? ” In realtà stiamo ancora aspettando. Era stata emanata una norma per cui non avremmo dovuto pagare i tributi locali nel 2020. La regione avrebbe dovuto acconsentire con un passaggio formale e sostanziale. Parlo da imprenditrice prima che da responsabile della categoria. La mia azienda ha pagato tutti i tributi del 2020. Adesso stiamo pagando tutto quanto dovuto nel 2021″.

“Questo atteggiamento la dice lunga – continua la rappresentante di Confcommercio – così alla fine, il 30 dicembre del 2020, una parte del debito contratto dagli imprenditori è stato causato dal pagamento dei tributi locali. Alla data di scadenza non esisteva la modulistica per rinviare il pagamento . Ci hanno detto di non preoccuparci perché tanto avremmo compensato con il 2021.  Adesso ci accingiamo a pagare il 2021, quindi avanzeremo due anni di tributi locali. Ma intanto li stiamo anticipando”.

 

Di Dio, “dalla regione zero risorse, ci hanno aiutato a indebitarci”

Dalla Regione, poi, non sarebbe arrivato neanche il minimo aiuto.” Nelle sacche del bilancio della regione,  quello dello scorso anno, non si sono trovate la somme, neanche un contributo minimo, come fatto in altre regioni, per aiutare le aziende. Abbiamo avuto aiuti minimi dallo Stato. Dalla Regione neanche un segno simbolico di solidarietà, una carezza. Magari quel segno sarebbe bastato a tanti imprenditori per trovare la forza di rialzare quella saracinesca che era stata chiusa coercitivamente. Il famoso tesoretto trovato, da destinare alle imprese, nei fatti è stato affidato all’Irfis. In pratica per agevolare l’indebitamento. Noi chiedevamo  sostegni a fondo perduto, visto che abbiamo subito uno stop al fatturato di un anno e mezzo, con perdite superiori a qualsiasi tipo di aiuto”.

Natale a luci spente, l’accusa di Patrizia Di Dio al Comune di Palermo

Sarà un Natale a luci spente.  A Palermo quest’anno non ci hanno neanche voluto provare, almeno sino ad ora. Ammesso che non ci siano i soldi, ammesse le restrizioni anticovid, ad oggi  manca la voglia sincera e spontanea di fare sistema. “Siamo quasi a Natale 2021 – è lo sfogo di Patrizia Di Dio – dopo due anni di stop a eventi e celebrazioni, quest’anno non abbiamo ricevuto una chiamata, un solo invito per sederci a discutere. Rifiuto la risposta che mancano i soldi. Per fare bene le cose spesso basta avere delle buone idee. Si può fare sistema con le  migliori energie del territorio”.

 

Reddito di cittadinanza? Meglio dare risorse alle imprese

“Sono contro questo reddito di cittadinanza – spiega la presidente di Confcommercio – ma questo non significa essere contro agli strumenti necessari da offrire a chi è in difficoltà.  Un paese civile si misura dalle risposte che riesce a dare a tutti gli strati della popolazione, soprattutto a chi ha più bisogno di assistenza. Ma è necessario trasformare il rdc in una misura di politica attiva del lavoro. Con gli stessi miliardi affidati alle imprese avremmo raggiunto il doppio obiettivo di mettere in sicurezza le fasce più deboli della società e sostenere al tempo stesso le imprese, che avrebbero ridotto il  costo del lavoro”

 

 

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