Il reddito disponibile delle famiglie, sul quale pesa il calo dell’occupazione, ha continuato a essere sostenuto dalle erogazioni del Reddito di cittadinanza, misura di contrasto alla povertà a supporto dei redditi delle famiglie in difficoltà economica.

E’ quanto emerge dall’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia sull’Isola. Secondo i dati più recenti dell’Inps, in Sicilia le famiglie che tra gennaio e settembre hanno usufruito del RdC per almeno un mese sono circa 230.000, in aumento rispetto al 2019 e pari all’11,5 per cento delle famiglie residenti (erano l’8,5 nel 2019); sono cresciuti lievemente l’incidenza sul totale italiano dei beneficiari (al 18 per cento dal 17,7 nel 2019) e l’importo medio mensile erogato (622,3 euro per famiglia; 570 la media italiana).

Le famiglie che hanno sperimentato condizioni di disagio a causa dell’emergenza epidemiologica hanno potuto contare su uno strumento straordinario di sostegno, il Reddito di emergenza.

In base agli ultimi dati dell’Inps aggiornati all’8 ottobre e riferiti al 31 luglio, i nuclei che in hanno usufruito della misura sono pari a circa 44.500 (il 2,2 per cento delle famiglie residenti in regione e il 15,3 per cento delle famiglie beneficiarie in Italia), per un importo medio di 582,9 euro per nucleo (557,7 euro il valore medio nazionale). La diffusione dell’epidemia ha avuto ripercussioni anche sulla dinamica del credito alle famiglie consumatrici siciliane: nel primo semestre del 2020 la crescita dei finanziamenti erogati da banche e società finanziarie si è quasi azzerata. Il tasso di crescita del credito al consumo è diminuito dal 6,9 all’1,1 per cento. Tra le principali tipologie di finanziamento, si sono ridotti i prestiti personali, che rappresentano circa la metà del totale del credito al consumo, e quelli connessi all’utilizzo delle carte di credito; le operazioni di cessione del quinto e, in misura più lieve, i finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli hanno continuato a fornire un contributo positivo alla crescita. La contrazione delle compravendite si è riflessa sulla domanda di prestiti per l’acquisto di case: nel primo semestre le erogazioni di nuovi mutui, al netto di surroghe e sostituzioni, si sono ridotte di circa il 20% rispetto allo stesso periodo del 2019.

“La fotografia impietosa dell’economia siciliana arriva stavolta dalla Banca d’Italia attraverso il suo periodico aggiornamento congiunturale. Un’ulteriore conferma di quello che Confcommercio dice da mesi: la pandemia in Sicilia è stata una ‘circostanza aggravante’ che si è innestata su una situazione già drammatica”. Così Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo.

“Molte aziende sono state già condannate alla chiusura – prosegue la Di Dio -, gli ulteriori Dpcm di ottobre e novembre vedranno cadere sul campo altre migliaia di imprese che non riescono più a far fronte alla situazione. Se appena due mesi fa avevamo stimato una perdita solo in Sicilia di 5,6 miliardi (-8,2%), adesso – alla luce degli ultimi Dpcm – possiamo ritenere addirittura riduttiva quella già drammatica e insostenibile previsione”. “Occorre un piano strategico ben delineato – aggiunge Di Dio – in cui venga spiegato chiaramente cosa si è fatto e cosa si sta facendo, a cominciare dai problemi organizzativi della sanità territoriale e ospedaliera. Bisogna intervenire presto e bene, con programmazione e coordinamento, facendo sistema con determinazione e facendo arrivare immediatamente gli aiuti a tutte le aziende che hanno cali significativi. Rabbia e disperazione stanno crescendo e non è più possibile sbagliare”.

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