Sono stati circa 10 mila i volantini distribuiti oggi alla cittadinanza dai lavoratori dell’Amat, che hanno partecipato alla manifestazione organizzata dai Cobas a piazza Castelnuovo. Durante la protesta, messa in atto per spiegare le pessime condizioni in cui si trova l’Amat, sono stati numerosi i palermitani che hanno firmato una petizione per modificare la Ztl e reclamare un servizio di trasporto pubblico all’altezza di una città europea.

“Sulla mobilità – afferma Orazio La Corte, coordinatore regionale Cobas Lavoro Privato – le politiche dell’amministrazione Orlando sono state fallimentari. Non solo in questi quattro anni l’Amat non è stata rilanciata, ma addirittura si è fatto peggio delle Giunte di centrodestra guidate da Cammarata”. Secondo i Cobas, “l’Amat non è in grado di garantire un trasporto pubblico urbano dignitoso”.

Al netto delle quattro linee di tram, la quinta città d’Italia può contare solo su un centinaio di autobus funzionanti. Quando va bene circa 150 vetture, quando va male – ovvero nel caso in cui i bus ormai vetusti si guastano – si scende a 100. “In che modo l’Amat può candidarsi a gestire la mobilità dell’area metropolitana, come vuole il sindaco Orlando?”, domanda La Corte.

I conti dell’Amat non lasciano dormire sonni tranquilli ai lavoratori: il 2015 si è chiuso con un passivo di 6 milioni di euro e il primo trimestre 2016 ha fatto registrato oltre 3 milioni di perdite. Ma non è tutto. Nel 2015, l’Amat ha incassato 5,7 milioni di euro dalla vendita dei biglietti, contro i 7,3 milioni del 2014; i 7,9 milioni del 2013; i 9,2 milioni del 2012 e i 9,8 milioni del 2011. Nei primi tre mesi del 2016, gli incassi dei biglietti venduti hanno avuto cifre insignificanti. Il “successo” del tram vale 54mila euro, tanto è lo scostamento positivo della vendita aggregata di abbonamenti e biglietti. “Questi numeri allarmanti, confermati anche del servizio Partecipate del Comune, sono lo specchio di una gestione dissennata, avallata dal socio unico. Il taglio delle linee e i nuovi turni hanno contribuito ad aggravare la situazione. Per di più il flop delle Ztl, così come le vuole fare il Comune, potrebbe accelerare il tracollo economico-finanziario dell’azienda”, sottolinea il coordinatore dei Cobas.

Sulle Ztl, il suggerimento del sindacato è una differenziazione delle tariffe, a seconda dei casi specifici (residenti, lavoratori, famiglie a basso reddito). “Nella sua ordinanza, tra le altre cose, il Cga ha scritto a chiare lettere che Comune e Amat devono potenziare anche il servizio di trasporto pubblico urbano – conclude La Corte –. In attesa di un servizio decente l’entrata in vigore della Ztl va rinviata perché, come ha detto il sindaco Orlando, bisogna preoccuparsi anche di chi non può permettersi un’auto nuova. Il futuro dell’Amat non può essere legato esclusivamente alle Ztl. Concetto forse difficile da far digerire ad un management ed un’amministrazione comunale che vanno avanti senza idee, ma solo improvvisando”.

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