Non si rassegnava alla fine della relazione e così ha diffuso una foto intima della sua ormai ex compagna.
Protagonisti di questa storia di ricatti e paura (per lei), un 47enne originario di Foggia ma residente a Cantù, in provincia di Como ed una 28enne palermitana.

Oltre ad averla minacciata di morte, ed oltre ad averla picchiata, l’uomo sarebbe arrivato a diffondere su Whatsapp quella foto di lei nuda, utilizzandola come immagine del profilo ed inviandola al fratello di lei.

Si tratta di un caso di “revenge porn” che ha portato l’uomo in carcere su disposizione del gip Fabrizio Molinari.

Come si legge sul Giornale di Sicilia di oggi, il giudice ha accolto nei giorni scorsi la richiesta di custodia cautelare avanzata dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dal sostituto Giorgia Righi.

L’uomo è stato arrestato a Cantù e durante l’interrogatorio avrebbe ammesso le sue responsabilità: avrebbe motivato l’utilizzo di quella foto con la volontà di fare “un dispetto” alla sua ex compagna.
Le parole inglesi “revenge porn” sono relative alla diffusione illecita di immagini o di video sessualmente espliciti. Un comportamento che dal 9 agosto del 2019, costituisce reato anche in Italia.

I due si erano conosciuti nel 2017 e la giovane palermitana, disoccupata e con un figlio piccolo aveva deciso di seguire l’uomo in Lombardia. Qui lui avrebbe subito manifestato la sua gelosia morbosa, vessandola in ogni modo e arrivando persino, secondo il racconto della presunta vittima, a puntarle un coltello, sebbene lui abbia sempre sostenuto che si trattasse di un mattarello.

La relazione diventa sempre più violenta e burrascosa sino al punto da spingere la 28enne a fare ritorno a Palermo contro la volontà di lui che invece vorrebbe continuare la storia.

L’uomo avrebbe quindi iniziato a perseguitarla minacciando lei e addirittura alcune sue amiche e ricattandola per quella foto scattata in un momento di intimità e che secondo la Procura, sarebbe stata inviata anche ad altri contatti, oltre che al fratello di lei.

La giovane, dopo le insistenze del fratello, ha trovato il coraggio di denunciare.
I pm hanno ritenuto fondate le accuse di stalking e anche la sussistenza del “revenge porn”, chiedendo il carcere per l’uomo. Istanza che è stata accolta dal gip.

Adesso la Procura potrebbe anche chiedere il giudizio immediato.

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