Il caso Maniaci travolge il Comune di Borgetto. Dieci consiglieri comunali su quindici hanno presentato le loro dimissioni causando, di fatto la decadenza dell’intero consiglio comunale.
A decidere per questa soluzione drastica sono stati i consiglieri del gruppo Voce dei Cittadini e Comitati Civici. A firmare le dimissioni sono stati Fabio Salamone, Giuseppe Vicari, Giovanni Brusca, Maria Faraci, Mariella D’Amico e Giuseppe Caruso del gruppo Voce dei Cittadini.
Non c’è solo l’imbarazzo per il caso Maniaci ma anche critiche verso alcune scelte dell’amministrazione che secondo i dimissionari sarebbero illegittime come l’appalto per la riscossione dei tributi e l’illuminazione pubblica.
Gioacchino Polizzi, Veronica Leo e Monia Jerbi invece motivano le loro dimissioni con motivi personali che non permettono di operare in serenità. per completare il quadro ci sono da registrare le dimissioni anche di Fabiola Vitale. Se queste dimissioni fanno decadere il Consiglio non si può dire altrettanto di sindaco e giunta che restano, invece, in carica.
“Esprimo piena solidarietà e vicinanza ai dieci consiglieri di Borgetto che oggi hanno deciso di rassegnare le proprie dimissioni; atto che fa decadere tutto il Consiglio comunale” dice il deputato regionale Ncd Pietro Alongi il quale esprime in ogni caso – una forte preoccupazione sulle motivazioni che hanno spinto i consiglieri a un gesto così estremo.
“La nota presentata dai consiglieri dalla quale si evince una ferma condanna all’azione amministrativa del sindaco, poco trasparente secondo i dimissionari – riprende il vicepresidente della commissione Ambiente – si sofferma in particolare sull’assegnazione di un appalto del servizio riscossione tributi, su quello per la pubblica illuminazione e sulla convenzione della cosiddetta Casa dell’acqua e, ultima ma non ultima, anche sulla vicenda del presunto ricatto del signor Maniaci”.
“Auspico che il Prefetto di Palermo avvii un atto ispettivo affinché si faccia chiarezza poiché ritengo che quando una parte della democrazia decide di auto sospendersi un problema reale deve pur esistere. Dal canto mio – conclude – per il mio ruolo politico, chiedo anche una ispezione dell’assessorato agli Enti locali e che il presidente della regione, di concerto con l’assessore alle autonomie, invii un commissario di alto profilo”.
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