“Il modo in cui si è comportato e sta continuando a comportarsi è assurdo, deve andare a casa!”. E ancora: “Non siamo disposti a vedere calpestati ancora i nostri diritti, adesso basta!”.
Non usano mezzi termini i disabili gravi siciliani dopo quello che definiscono “l’ennesimo servizio della vergogna” mandato in onda ieri sera dalla trasmissione televisiva Le Iene sull’assessore alle Politiche sociali della Regione siciliana, Gianluca Miccichè. A finire nell’occhio del ciclone, l’atteggiamento del rappresentante istituzionale nei confronti dei disabili siciliani che chiedono solo quanto gli spetta, ovvero l’assistenza domiciliare.
Dopo l’indignazione scaturita dal servizio dell’inviato Cristiano Pasca di martedì scorso, l’assessore è andato a trovare nella loro abitazione Gianluca ed Alessio Pellegrino, fratelli tetraplegici che per una intera giornata lo avevano atteso in assessorato aspettando di parlargli. L’assessore però era sparito. Lo stesso ‘siparietto’ accaduto poche settimane prima con Giovanni Cupidi, statistico tetraplegico anche lui, convocato in assessorato per discutere della sua assistenza e che solo dopo essere faticosamente arrivato sul posto – vive a Misilmeri ed è del tutto non autosufficiente – ha scoperto che l’assessore non c’era.
Insomma, il rapporto tra l’assessore ed i disabili siciliani è quantomeno controverso e difficile. L’assessore dice, sempre a mezze parole, e poi non fa, parla di malintesi, accampa scuse poco credibili e lascia soprattutto intendere che è meglio stare zitti.
In assessorato non c’è mai per incontrare i disabili e solo dopo le polemiche si ‘materializza’ a casa loro, ovvero quando stampa ed opinione pubblica gridano allo scandalo. Lo aveva fatto con Giovanni Cupidi, ha riproposto l’ormai noto ‘siparietto’ con Gianluca e Alessio.
Come documentato dal servizio de Le Iene di ieri sera, ai fratelli Pellegrino, l’assessore – che non sapeva di essere ripreso da una telecamera nascosta – dopo aver fornito un numero esorbitante di cifre e dati – che i diretti interessati tacciano come “supercazzola”, sdrammatizzando con una citazione cinematografica – dice chiaramente che tutto quello che ha anticipato potrà diventare realtà soltanto “se mi date una mano a restare assessore” e che “questo non sta a me, questo sta a voi”.
Il messaggio è chiaro, non ci vuole chissà quale intelligenza a capire: troppo clamore mediatico. Parole che ai fratelli Pellegrino, ed ai disabili tutti, sono suonati come una sorta di minaccia. Un po’ come se avesse detto loro ‘finitela di chiamare la stampa e di lamentarvi o sarò costretto a dimettermi (e quanto vi ho promesso andrà a farsi benedire), come già da più parti – anche politiche – invocato.
Dopo la visita di Miccichè i fratelli Pellegrino sono rimasti di stucco. Per questo, anche loro, saranno domattina alle 11 davanti palazzo d’Orleans ad un sit-in per chiederne le dimissioni.
Già questa notte, poche ore dopo la messa in onda del servizio, è stata lanciata dal Disability Pride Italia – che raggruppa miglaia di disabili – su change.org una petizione finalizzata proprio alle dimissioni di Miccichè e indirizzata al diretto interessato, al governatore Crocetta e a Giovanna Gambino, garante regionale per la disabilità.
Nella petizione si legge: “Non è più tollerabile l’assoluta mancanza del rispetto delle norme nazionali e internazionali che sanciscono e difendono i diritti umani delle persone con disabilità. Come il diritto all’assistenza, il diritto al lavoro, il diritto a vivere una vita all’altezza delle proprie aspirazioni e desideri, in definitiva il diritto alla vita!
Per questo motivo, dopo anni di mediazione e di tolleranza e di promesse ancora inevase, promesse che hanno alla base l’applicazione delle normative e la erogazione di servizi indispensabili per la vita delle persone con disabilità gravissime, la federazione Disability Pride Italia e le Associazioni Parent Project ONLUS, Movis ONLUS, Insieme per L’Autismo ONLUS, 20 Novembre 1989 ONLUS, la Rete dei 65 movimenti e Scarlata ONLUS CHIEDONO le sue immediate DIMISSIONI!
I fratelli Alessio e Gianluca Pellegrino e il Dr Giovanni Cupidi hanno subito un trattamento vergognoso da parte dell’Assessore il quale, anziché chiedere scusa, si è trincerato dietro un muro di giustificazioni in alcuni casi anche non corrispondenti al vero. Ancor più scandaloso e’ il silenzio da parte del Garante regionale della disabilità Giovanna Gambino e del Presidente della Regione Rosario Crocetta a cui chiediamo il ritiro della delega in caso di mancate dimissioni da parte dell’Assessore Micciché!”.
Sulla vicenda interviene il M5S appoggiando la richiesta di dimissioni. “Ci aspettiamo che dopo l’ennesima magrissima figura su scala nazionale Miccichè abbia un rigurgito d’orgoglio e faccia la prima cosa degna di nota del suo mandato: tolga il disturbo. E ci aspettiamo che lo faccia in giornata. L’assessore specializzato nel far attendere, questa volta vada controcorrente: non faccia attendere un minuto di più, scriva subito le dimissioni. I siciliani glene saranno riconoscenti”.
“Ancora una volta – dice il deputato Giancarlo Cancelleri – per causa sua mi sono vergognato di essere siciliano. Altro che chiedere scusa, Micchichè si è mosso solo per cercare di difendere la sua vacillante poltrona, travolta, giustamente da una valanga di polemiche dopo il vergognoso comportamento nei confronti dei due fratelli. Se veramente avesse voluto chiedere scusa lo avrebbe fatto all’indomani della loro visita in assessorato e non solo quando è scoppiato il putiferio”.
Cancelleri e il M5S chiedono anche l’intervento di Crocetta e dei Centristi per la Sicilia sulla vicenda.
E infine: “Il presidente della Regione e il partito di Miccichè pressino per le dimissioni. Se queste non dovessero arrivare, sia il governatore ad intervenire, ritirando le deleghe all’assessore. Non si giri, come suo costume, dall’altra parte, come fa da mesi per la vicenda Monterosso”.
Per l’assessore le cose non si mettono bene. Anche il governatore Crocetta si è arrabbiato, e non poco. “Questo secondo video è tremendo, sono profondamente imbarazzato, adesso l’assessore Gianluca Miccichè deve chiedere scusa anche a me, ma soprattutto doveva risolvere il problema mandando a questi ragazzi la Croce rossa. Non lo ha fatto, sto chiamando subito la dirigente generale della Famiglia per intimargli di mandare subito soccorso a questi ragazzi, nelle more che venga risolto il problema definitivamente. Qui c’è uno scaricabarile inaccettabile, che coinvolge anche il Comune di Palermo”. Il governatore si dice inoltre “sconvolto e amareggiato”.
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