A chiedere sussidi per il pagamento degli affitti a Palermo, non sono più soltanto i disoccupati. Se pur la percentuale di domande di questi ultimi raggiunge il 43%, le percentuali non sono trascurabili per occupati, quasi il 17 e per inattivi o inoccupati, il 19 per cento. I dati vengono fuori dal primo dei tre incontri organizzati dal Sicet, il sindacato inquilini aderente alla Cisl, sul tema “Abitare la città” tre tavole rotonde. Oggi si è parlato di “Casa e Lavoro”.

I numeri parlano chiaro a Palermo

Nel capoluogo è atavica l’emergenza casa. Le graduatorie collegate all’emergenza abitativa per l’assegnazione di una casa popolare dal Comune di Palermo contano, in attesa di assegnazione, 2246 nuclei familiari richiedenti collocati in categoria “A” (per questioni legate al reddito basso) e 310 nuclei familiari in quella per “Disabilità”. Un disagio crescente dunque, che con l’incalzare della crisi tocca migliaia di famiglie nel capoluogo palermitano, e a questa situazione si accompagna il dramma degli sfratti: in città quelli eseguibili, con sentenza definitiva, sono più di 1300.

A Palermo dilagante povertà abitativa

I dati sono stati commentati dal segretario generale Sicet Palermo Trapani Fabio Salici, il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana, il segretario generale Filca Cisl Palermo Trapani Francesco Danese. il vice direttore della Caritas diocesana don Sergio Ciresi, la consigliera comunale di Palermo Mariangela Di Gangi e il professore Pietro Virgadamo ordinario di Diritto Civile alla LUMSA.  “Partendo dal disagio abitativo e dalla povertà, abbiamo affrontato il tema delle politiche del lavoro e dei relativi percorsi formativi per chi abita la città e soprattutto per i nostri giovani – spiega Fabio Salici-. Le condizioni di criticità sociale esistenti a Palermo sono sotto gli occhi di tutti, i disoccupati sono oltre 50 mila e di questi soprattutto giovani, la dilagante povertà abitativa non è solo povertà materiale, ma educativa e culturale come ha confermato anche la Caritas. È una povertà che non trova risposte adeguate nei servizi e nelle opportunità offerte dalla città e che impone, anche per questo, l’urgente condivisione di una visione strategica che coinvolga tutte le forze capaci d’incidere sulla struttura economica e sociale del territorio”.

Secondo i sindacati serve una “politica di aggressione”

Salici continua “siamo dell’idea che occorre abbandonare la logica degli interventi estemporanei propri di una condizione emergenziale permanente e realizzare un programma di ampio respiro che accompagni, ai provvedimenti puntuali (sempre necessari per dare risposta alle esigenze immediate) una politica strutturata di aggressione all’emergenza abitativa. In questo ambito vanno sviluppate le sinergie fra il mondo del lavoro e quello della formazione, delineando strategie condivise costruite in maniera finalizzata all’occupazione” aggiunge Salici.

“Disagio esploso con la pandemia”

Per il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana, “è chiaro ormai che dopo la pandemia, il disagio abitativo è esploso anche per i lavoratori dipendenti, famiglie mono reddito, pensionati, che per difficoltà economiche temporanee o sopraggiunte non riescono a trovare alloggi alla loro portata, spesso incorrendo nella morosità incolpevole’.

I sindacati  chiedono di fare di più alla politica

“Le istituzioni debbano approntare politiche abitative che rispondano alle richieste sempre più pressanti di alloggi, ma inserendo anche interventi che vadano nel segno di un welfare sociale e nel segno della riqualificazione eco sostenibile soprattutto delle periferie. Serve poi puntare sul social housing e ristrutturare il patrimonio immobiliare abbandonato e le case ancora abitate ma a rischio crollo. Ed è necessario poi puntare su politiche dell’occupazione, perché è chiaro che bisogna risolvere la crisi economica dei cittadini per poter affrontare anche il disagio abitativo”.