In Sicilia in crescita il disagio abitativo e protestano i sindacati degli inquilini che chiedono alla Regione e allo Stato misure di sostegno adeguate. “L’ aumento degli sfrati in Sicilia è sintomatico di una situazione di grave disagio abitativo in cui versano migliaia di persone, lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati che non riescono più a far fronte all’aumento insostenibile degli affitti”. Lo denunciano Sunia Sicet Uniat regionali che chiedono che “sia a livello nazionale che regionale si attui una effettiva ed efficace politica di sostegno alle tante famiglie in locazione in sofferenza per il caro affitti”. I sindacati degli inquilini rilevano che a oggi “le somme stanziate per il sostegno all’affitto sono insufficienti, inoltre non sono ancora state ripartite tra le regioni e non sono stati definiti i nuovi criteri di attribuzione”.

I Sicilia situazione allarmante

“In Sicilia – aggiungono Sunia, Sicet , Uniat – la situazione è ancora più preoccupante sia perchè la Regione
non ha mai stanziato fondi propri sia perchè negli anni si sono accumulati ritardi che hanno fatto si che non siano ancora stati messi a bando i fondi per il 2021e che siamo in attesa che siano erogati i contributi per il 2020”. La crisi economica e occupazionale, gli effetti della pandemia, la speculazione sulla produzione energetica che ha comportato l’aumento vertiginoso dei costi dell’energia aggravati dalla guerra in corso, la crescente inflazione,” hanno reso il costo della casa oltremodo oneroso. Un costo che continua a crescere a fronte di una perdita del potere d’acquisto dei redditi da lavoro e da pensione  e dalla crescita della popolazione nella fascia di povertà”.

Le richieste dei sindacati

I sindacati, che da tempo chiedono che il sostegno agli affitti diventi una misura strutturale, sollecitano anche la modifica dei criteri di attribuzione delle risorse “in modo da renderli più flessibili e consoni alla tipologia degli inquilini da sostenere” e chiedono che “i tempi di assegnazione del contributo ai beneficiari siano ridotti al minimo in
modo da intervenire in maniera tempestiva sul bisogno”. Con la Regione è aperto il confronto per migliorare il sistema di erogazione e per introdurre nuovi criteri, ma “nonostante alcuni risultati raggiunti – rilevano Sunia,Sicet, Uniat – non possiamo che constatare la scarsa efficacia del fondo così utilizzato per contrastare l’aumento delle
morosità incolpevoli”. Donde la richiesta dei sindacati di una inversione di rotta sia al livello regionale che nazionale”.

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