• Il capogruppo dei 5 Stelle “Siamo alla vigilia di un disastro”
  • Chiesta riunione per affrontare l’emergenza rifiuti
  • Sistema smaltimento in difficoltà con impianto di Lentini prossimo alla chiusura

“Si marcia spediti verso il baratro e non abbiamo ancora capito quali siano le reali intenzioni del governo per gestire l’emergenza rifiuti, al di là delle sbandierata e costosissima volontà di portarli oltre lo Stretto, cosa che finora non ha portato a nulla, visto che le gare effettuate sono andate deserte”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Giovanni Di Caro che oggi chiederà una seduta ad hoc sul tema rifiuti a sala d’Ercole al presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè.

“Siamo alla vigilia di un disastro – dice Di Caro – visto che la discarica di Lentini ormai sta per chiudere definitivamente i battenti e quelle di Misterbianco, Siculiana e Gela non sono sufficienti per arginare un’emergenza che si preannuncia di grande portata”.

E conclude: “Come si vuole affrontare la crisi? Il Governo ne discuta col Parlamento e dia risposte immediate anche agli operatori ecologici delle imprese di smaltimento, spesso in sciopero perché senza stipendi da mesi. Cosa che finisce col complicare ulteriormente una situazione già quasi ingestibile”.

Nei giorni scorsi è tornata l’ipotesi dei termovalorizzatori

Qualche giorno fa è tornata l’ipotesi dei termovalorizzatori. La europarlamentare della Lega Francesca Donato si era espressa così: “I termovalorizzatori servono alla Sicilia ma non possono fare la fine del ponte sullo Stretto, invocato da tutti per anni ma senza alcuna iniziativa concreta”. Parole di commento sul momento difficile per lo smaltimento a causa della prossima chiusura della discarica di Lentini. La Donato aveva anche sottolineato, però, che “come spesso accade, senza indicare strategie e fonti di finanziamento per realizzare l’opera. Esattamente come avvenuto per il ponte sullo Stretto o altre opere indispensabili per la Sicilia”.

Il Piano regionale ancora fermo

Il Piano regionale dei rifiuti non è ancora vigente in Sicilia poiché, pur avendo favorevolmente ottenuto il parere di legittimità da parte del competente Cga, deve ancora approdare all’Ars per la sua definitiva approvazione, previo ulteriore parere da parte della Corte dei Conti. “Un piano che attribuisce tutte le competenze alle nuove Società di regolamentazione dei rifiuti, a livello comunale sottolinea l’europarlamentare – il che però non sembrano poter fare conto su alcuna strategia chiara né su risorse sufficienti per affrontare l’ormai conclamata emergenza. Né va trascurato il dato dell’evidente incapacità delle amministrazioni comunali e metropolitane di raggiungere standard adeguati nella raccolta differenziata”.

Termovalorizzatore rischia di essere slogan

Per l’esponente del Carroccio a Bruxelles “in assenza d’input chiari e di una strategia che coinvolga i Comuni in un percorso ben definito, i termovalorizzatori rischiano di diventare l’ennesimo slogan di una politica incapace di proporre soluzioni concrete. È chiaro che davanti alla crisi del sistema delle discariche le soluzioni percorribili sono ben poche e necessitano d’immediata chiarezza e programmazione. L’opzione d’inviare i rifiuti siciliani fuori dai confini regionali è insostenibile, perché aggraverebbe i bilanci già disastrati dei comuni siciliani e, a cascata, peserebbe sulle tasche dei cittadini già provati dalla crisi economica”.

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