Prima crepa tra il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il PD, in vista delle Elezioni Comunali in programma tra 6 mesi, nella primavera 2022. Il Partito Democratico si è riunito per fare il punto delle mosse da intraprendere nella scelta del candidato sindaco e Orlando non si è presentato. “Ufficialmente è impegnato altrove, una iniziativa già programmata. In realtà non è rimasto particolarmente contento delle recenti affermazioni del segretario regionale del partito, Anthony Barbagallo, che ha parlato dell’esperienza Orlando come di una pagina archiviata“, scrive oggi il Giornale di Sicilia.

La riunione e la posizione degli alleati Cinquestelle

Alla riunione, fra gli altri, erano presenti Giuseppe Lupo, Antonio Rubino, Antonello Cracolici. Netta da mesi la posizione del candidato Cinquestelle Giampiero Trizzino, parlamentare regionale che non ha mai nascosto la sua scelta di scendere in campo per le Comunali, ponendo però un veto forte: rompere con l’orlandismo. «Non posso – ha detto senza tanti giri di parole – spendermi senza avere la certezza di un’alleanza che parta con una discontinuità netta con l’esperienza di questo sindaco».

Parole forti che hanno messo il Pd al muro, nonostante la consapevolezza che l’asse col Movimento 5 stelle – rivelatosi vincente anche alle ultime Amministrative di ottobre 2021 – non è messo in discussione.

Giambrone chiede coerenza

Dunque che fare? A supporto di Orlando il fedelissimo Fabio Giambrone, attuale vicesindaco e assessore al Personale, Polizia Municipale, Coime e Decoro Urbano: «Se c’è qualcosa che non va – avrebbe detto Giambrone ai dem – bisogna calare le carte ora, subito. Noi non prescindiamo da questa esperienza che presenta certamente anche nodi irrisolti e tante cose che andranno aggiustate. Ma – riporta il Gds – rivendiamo quello che è stato fatto fino a ora. Avevamo detto che si ripartiva dall’esperienza per guardare al futuro. Ma evidentemente è cambiato qualcosa».

Clima caldo

Mentre il centrodestra è spaccato con una bolgia di nomi a candidato sindaco, il centrosinistra deve fare i conti con l’attuale sindacatura. E con l’asse grillino: «Quello coi grillini è un rapporto che è consolidato e costruito, serve generosità e pazienza», ha spiegato il segretario provinciale del Pd, Rosario Filoramo.

A stemperare gli animi il parlamentare Carmelo Miceli, che nonostante le molte critiche al Professore, riconosce alcuni meriti certi: «La città ora ha visibilità internazionale, prima finiva sui giornali per questioni di cronaca. Ovvio che si debba ripartire da Orlando anche se nessuno nega che ci sono problemi gestionali che bisogna superare».

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