Sono positivi anche i tamponi Covid19 del marito e del figlio, della donna incinta che da Lampedusa è stata ricoverata in un ospedale di Palermo. Gli esiti degli esami fatti ieri, dopo che si ‘è appreso della positività della ventiduenne somala, sono stati comunicati stanotte all’hotspot di Lampedusa (Ag).

I migranti positivi si trovano al centro di prima accoglienza dal 22 luglio, quando furono soccorsi assieme ad altri 90 connazionali. Nella struttura di contrada Imbriacola hanno avuto contatti con altri ospiti.

intanto sulla vicenda del trasferimenmto della gestante impazza la polemica. Le avevano fatto il test sierologico al dito. Ed era risultato negativo. Da qui il trasporto all’ospedale palermitano per essere seguita in vista del parto.

La donna aveva potuto fare accesso in reparto perché inizialmente era risultata negativa al test sierologico, a cui era stata sottoposta a Lampedusa. Effettuato il tampone, come da prassi a tutte le ricoverate del reparto, la scoperta della positività.

In ottanta dovrebbero adesso sottoporsi al tampone. Stessa procedura per una quarantina di donne ricoverate in reparto, molte gestanti, una delle quali avrebbe condiviso la stanza con la trentenne africana.

La donna, che sarebbe asintomatica, sarebbe stata trasferita all’ospedale Cervello, centro di riferimento Covid anche per la gestanti.

Scattata la sanificazione del reparto. Da sanificare anche il Pte di Lampedusa e tutti i luoghi dove la donna è stata ricoverata.

“Il caso della donna in stato di gravidanza ricoverata all’ostetricia dimostra l’inaffidabilità dei test sierologici. Sono stati commessi errori a catena” dice Angelo Collodoro vice segretario regionale del sindacato Cimo.
“La donna il 23 luglio non doveva entrare in reparto se non dopo pretriage e tampone. Solo dopo due giorni si è praticato casualmente un tampone. Il personale dell’Arnas attende da 24 ore direttive dall’azienda sul comportamento da tenere. Assordante il silenzio dell’azienda nei confronti del personale sanitario e dei ricoverati  che per 2 giorni sono rimasti a contatto con la paziente. Domani gli operatori dell’Asp di Lampedusa entrati in contatto con la donna faranno i tamponi”.
“In merito alle dichiarazioni rese da Collodoro,  distanti dalla realtà si precisa che sin dalle prime ore della serata di ieri la Direzione sanitaria di presidio è stata allertata dal Direttore della UOC coinvolta. Di concerto con la direzione strategica sono state immediatamente impartite le direttive operative volte al controllo del caso: trasferimento immediato della degente positiva, isolamento della donna poi dimessa, sanificazione degli ambienti che sono stati nuovamente e più approfonditamente ripetuti parte della ditta incaricata” replicano dalla direzione dell’azienda ospedaliera.
“Le attività sono proseguite in sicurezza (4 parti portati a buon fine nella notte). Gli operatori hanno intrapreso il percorso di sorveglianza previsto e sono stati effettuati i primi 25 tamponi sul personale montante in servizio nella previsione di una copertura di verifica a tappeto per tutto il reparto da ripetere anche nei prossimi giorni tenendo conto dei tempi di incubazione previsti. Lo stesso valga per le degenti ricoverate. Indicazioni precise in merito sono state inviate dalla Direzione Medica di Presidio, sentita la Direzione aziendale, oltre al titolare di reparto, al Responsabile della Sicurezza aziendale e al servizio di Sorveglianza Sanitaria”.

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