Il giorno dedicato alla festa delle donne si apre con il nome di una donna che avvia la sua esperienza a capo di un partito in Sicilia. Cuore, coraggio e tanta pazienza. Questo servirà ad Annalisa Tardino, prima donna alla guida della Lega in Sicilia  per pensare di rilanciare il partito di Matteo Salvini nell’isola, da sempre terra di esperimenti politici e di grandi nocchieri, forse troppo spesso soli al comando.

Ripartire dai militanti, per rilanciare l’identità territoriale del partito, passando dalle forze motrici della politica, i sindaci e gli amministratori locali troppo spesso abbandonati al loro destino di amministratori senza strumenti politici, aprendo alla società civile, per un partito vicino ai cittadini e lontano da logiche di potere e giochi di palazzo.


E’ a questo che intende puntare il nuovo commissario regionale della Lega, Annalisa Tardino, subentrata a Nino Minardo, impegnato in Commissione Difesa a Roma, alla guida del Carroccio in Sicilia. La prima donna alla guida di un partito nazionale nell’isola.

Chi è la donna che guiderà la Lega

Avvocato, è europarlamentare dal 2019, incarico in cui si è distinta per impegno, risultati e apprezzamenti bipartisan, fin alla recente candidatura alla Vicepresidenza del Parlamento Europeo. Ne raccogliamo le impressioni, nell’immediatezza della nomina.

Il tempo delle donne è arrivato

Da pochi mesi la Meloni è diventata il primo Presidente del Consiglio dei Ministri donna, lo scorso fine settimana la Schlein ha vinto le primarie del PD, e adesso la sua nomina, la prima per la Lega nel sud Italia, e l’unica segretario di partito in regione. Insomma, sembra essere arrivato il momento delle donne in politica. 

“Innanzitutto ringrazio per la nomina da militante della prima ora, ancora prima che da rappresentante istituzionale, il nostro segretario federale Matteo Salvini. Mi piace pensare di non essere stata scelta da Matteo Salvini, alla guida del nostro partito solo perché donna, ma al contrario per aver dimostrato in questi anni di aver lavorato seriamente e proficuamente nelle aule parlamentari così come sui territori, con un unico obiettivo: raccontare la Lega che ci piace, quella “di lotta e di governo”, e tentare, contro tante ostilità e narrazioni artatamente fasulle, di proporla ai cittadini. Quei cittadini giovani e meno giovani che aspirano ad una politica del fare, la politica dei territori, quella che contraddistingue l’azione della Lega laddove amministra. Che poi io sia donna credo che sia non solo da stimolo per tante giovani che vedono la politica inconciliabile con la vita familiare, troppo spesso rinunciando a priori ad un impegno attivo, ma anche un valore aggiunto in termini di pragmatismo e sensibilità. Una nota rosa, e non una quota, nella politica regionale siciliana”.

Nominata a poco più di due mesi dalle amministrative

La nomina arriva in un momento delicato, alla vigilia del test delle amministrative, con un centrodestra che non sembra allineato sulle candidature. Quale sarà la sua posizione?

“Forse è fin troppo banale ricordare che laddove la coalizione va unita vince, diversamente si finisce per consegnare i territori a chi, la sinistra, tutto sa fare tranne che amministrare, a discapito dei cittadini. Da commissario lavorerò per la coesione della coalizione, con lealtà nei confronti degli altri partiti e rispetto di tutte le posizioni. La gente non vuole certo assistere più, gravata da enormi problemi, a valzer di candidati e diatribe sui nomi, perciò mi auguro di poter contribuire a scelte veloci e responsabili anche e soprattutto nella scelta dei candidati. Lavoreremo per le amministrative cercando di partire dal basso, contribuendo con nostri candidati per le composizioni dei consigli comunali, proporremo sindaci quando saremo certi delle loro qualità, come a Catania. Lì c’è un nostro nome, quello dell’On. Valeria Sudano, una politica di lungo corso, determinata e competente. Sarebbe una delle poche metropoli a guida donna, anche in questo caso valore aggiunto e non qualità determinante”.

Il progetto politico

Qual è il suo progetto politico per la Lega siciliana, come intende riorganizzare il partito? Farete dei congressi?

“C’è già un’organizzazione interna al partito, frutto di anni di lavoro, gli ultimi quelli del collega Nino Minardo, che ringrazio sia per il lavoro svolto, che per non aver avuto dubbi sulla mia persona come suo successore.
Riparto da una mera sospensione e non da una interruzione, rispettando il lavoro di chi in questi anni c’è stato, in primis dell’On. Anastasio Carrà, primo sindaco leghista in Sicilia, che manterrò nel ruolo di Vicesegretario. Valorizzerò anche chi in questi anni non ha avuto la possibilità di dimostrare quanto vale. L’entusiasmo dei giovani e l’esperienza dei meno giovani. Riapriremo il tesseramento e dalle singole realtà locali partiremo con i congressi cittadini.
Faremo il congresso regionale quando il partito sarà pronto”.

“L’obiettivo principe è la crescita del partito: puntiamo a piacere a chi vota non perché preso dalla moda dell’opposizione a tutti costi, ma facendo una valutazione ragionata e responsabile sull’azione dei nostri rappresentanti su tutti i livelli. Su questo, mi permetto di usare il nostro leader come esempio: credo che nessuno possa negare il lavoro che da Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini stia facendo. Così come lo ebbe a fare, numeri alla mano, da Ministro dell’Interno”.

L’autonomia differenziata

Di qualche giorno fa il via libera da parte della Conferenza delle Regioni al testo sull’Autonomia differenziata proposto dal ministro leghista Calderoli, anche con il voto favorevole del Presidente Schifani. Cosa pensa di questo provvedimento e in generale dell’azione di governo regionale?

“Sarà importante garantire gli stessi diritti a tutti i cittadini. In tale direzione, ritengo che il testo sull’autonomia differenziata, che deve essere ancora riempito di contenuto giusto i doverosi passaggi sulla determinazione dei LEP, i livelli essenziali delle prestazioni, e sulle misure a sostengo dell’insularità nel cui testo vi è uno specifico passaggio, voluto fortemente dal Ministro Calderoli, con richiamo al nuovo articolo 119 della Costituzione, non rappresenti nessun pericolo per il sud, anzi potrebbe essere di vantaggio. Mi piacerebbe, e per questo mi impegnerò, che la costruzione di tale normativa sia l’occasione per lanciare la richiesta a livello nazionale di una normativa per le grandi isole, Sicilia e Sardegna, da proporre a livello Ue in seno al Consiglio europeo, previ i dovuti passaggi. La sfida per la Sicilia non è osteggiare l’autonomia chiesta dalle regioni del nord, ma dimostrare di sapere uscire dal mood assistenziale, e dimostrare di saper esserci con competenza”.

“Il presidente Schifani, anche in questa occasione, come in altre in questi primi mesi di governo ha dimostrato di avere una visione lungimirante per la nostra terra che porta avanti con autorevolezza, coraggio e determinazione”.

 

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