“A Firenze e chiedo ai  consiglieri comunali e consiglieri e agli amministratori di dare un contributo per l’attività di partito”. Lo ha detto ad Enna, in occasione dell’inaugurazione della sede della federazione provinciale di Fratelli d’Italia, il parlamentare nazionale, Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo del partito, rispondendo ad una domanda sulla vicenda del deputato nazionale siracusano, Luca Cannata, finito in una bufera mediatica per le cosiddette collette, finalizzate al finanziamento delle attività del suo gruppo politico ai tempi della sua sindacatura nel Comune di Avola. A sollevare il caso, sono stati 2 ex assessori ed un ex presidente del Consiglio, un tempo cannatiani di ferro ed ora transitati in Forza Italia.

FdI nella bufera

Una vicenda che avrebbe ostacolato la corsa di Cannata verso la carica di coordinatore regionale di FdI e così da Roma i vertici del partito avrebbero deciso di affidare le redini del partito nell’isola ad un commissario, Luca Sbardella, che, proprio ieri, ad Enna, ha fatto il suo esordio.

La vicenda Auteri

Precedentemente, c’era stato il caso Auteri (le minacce all’ex Iena La Vardera dopo lo scandalo dei contributi regionali alle associazioni vicine ad Auteri)  costato il “posto” in Fratelli d’Italia al parlamentare regionale, finito sui banchi del gruppo misto ma difeso strenuamente da Manlio Messina, dimessosi dalla carica di vicecapogruppo vicario della Camera, contemporaneamente alla nomina del commissario della Sicilia.

Donzelli, “io verso 1000 euro al partito, le collette le facevo pure da scout”

Le dichiarazioni di Donzelli, uno dei “colonnelli” di Giorgia Meloni, sono come uno scudo di protezione per Cannata, che, peraltro, in merito al caso mediatico, aveva insinuato più di un dubbio sul mandante, parlando di “fuoco amico”, forse allo scopo di impedirgli di essere il capo politico in Sicilia. Donzelli, nella sua arringa difensiva, aggiunge che “io stesso verso tutti mesi mille euro al partito per pagare la sede, non mi sembra ci sia niente di male”, inoltre, “quando ero boy scout, facevamo la colletta per pagare l’attività che facevamo, le cose domenicali, credo sia una cosa normale”.

La fine dei due coordinamenti

Di certo, Fratelli d’Italia aveva già deciso di porre fine ai due coordinamenti, quello occidentale, in mano ai palermitani, e quello orientale, accentrato sui meloniani catanesi. “Andiamo avanti, continuiamo a migliorare, c’era ovviamente da riorganizzare- ha detto Donzelli – il partito perché fino ad ora era diviso in due coordinamenti regionali, orientale e occidentale. C’è stata la scelta di fare un coordinamento unico con un dirigente nazionale di  esperienza importante: il vice responsabile nazionale dell’organizzazione si occuperà di unificare il territorio siciliano e andare avanti di organizzare ancora meglio il partito”.

Sbardella, “unificare i territori”

Per il neo commissario, la parola d’ordine è riunificazione.  “Partiamo dalla riunificazione dei due coordinamenti regionali, si è deciso – dice Sbardella –  di unificare il territorio, di unificare il coordinamento regionale e sono stato incaricato di dare atto a questa unificazione. Abbiamo una classe dirigente giovane, sveglia, in gamba, radicata sul territorio, cercheremo di farla lavorare il più possibile di squadra in maniera da portare ottimi risultati”