Ninni Terminelli, ha comunicato la sua scelta di accettare gli inviti ricevuti a tornare nel PD per partecipare alla ricostruzione del partito.

“Faccio questa scelta – ha affermato Terminelli – in un momento difficilissimo per la politica italiana e per il PD, in cui tutto è in discussione, ma ho sempre pensato che fare politica significhi proprio questo: non girarsi dall’altra parte nei momenti più difficili e provare a dare il proprio contributo. Noi lo daremo a mani nude e senza reti di protezione, ma ovviamente faremo le nostre scelte nel dibattito su cosa questo partito deve essere, rispetto a quello che è oggi.  Con il voto del 4 marzo – ha proseguito Terminelli- abbiamo conosciuto la più grave sconfitta di tutti i tempi nella storia della sinistra italiana. Siamo di fronte ad una svolta epocale che dopo una sconfitta dalle proporzioni apocalittiche, mette in discussione la stessa esistenza della sinistra. Serve un congresso per una nuova fase costituente del PD e la costruzione di un nuovo ampio e unitario campo progressista.  Dopo il 4 marzo occorre costruire una sinistra moderna che sappia leggere i mutamenti del tempo che viviamo, senza apparire una commemorazione di se stessa, un album di famiglia da sfogliare”.

“In Italia c’è un nuovo bipolarismo e la sinistra non ne fa parte. Altri hanno saputo interpretare la società prima e meglio di noi, adesso tocca a noi noi scrivere una nuova pagina.  In questa fase – ha concluso Terminelli – nessuno può farcela da solo. Non rinnego la scelta di avere partecipato un anno fa alla scissione, ma oggi trovo giusto ripartire da un intento di ricostruzione del PD, auspicando il ritorno di tante compagne e compagni di viaggio.  Ho scelto di annunciare la mia scelta il 30 aprile, anniversario dell’assassinio di Pio La Torre, data che per chi viene dalla nostra storia rappresenta un tatuaggio dell’anima”.