“La proclamo dottore in Studi filosofici e giuridici”. Quando il rettore Fabrizio Micari, in toga d’ordinanza, ha pronunciato la formula fatidica Giuseppe Paternò non ha trattenuto la commozione.
A 97 anni ha raggiunto, con il punteggio di 110 e lode, l’obiettivo di una vita quando è ormai tempo di bilanci più che di progetti. Eppure Paternò ha annunciato che continuerà a studiare con passione e impegno per un’altra tappa irrinunciabile: la laurea magistrale che arriverà quando il dottor Paternò sarà vicino al secolo di vita.
Le premesse ci sono tutte. In questi tre anni ha completato un curriculum accademico da studente modello: una sfilza di trenta e lode e una media del 29,80. Non ha saltato un esame e si è presentato all’esame finale nella prima sessione utile. Per Paternò non ci sono stati solo gli applausi dei due figli anziani, dei quattro nipoti e dei due pronipoti. Qualcuno gli ha messo in testa l’alloro e il rettore si è congratulato con lui “per lo straordinario esempio di vita, di cultura e di determinazione che dà a tutti noi”.
In questi tre anni il dottor Paternò è stato il testimonial dell’università di Palermo. Micari si era già congratulato con lui al momento dell’iscrizione, nel 2017, e gli aveva regalato il sigillo dell’ateneo. Ora, appena la commissione presieduta da Marco Carapezza e la relatrice Rossella Cancila hanno concluso l’esame del curriculum e della tesi, il rettore gli ha stretto la mano con calore riconoscendo che la sua esperienza “ci testimonia come con la passione e la volontà si possa raggiungere ogni risultato”
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