Il gup di Palermo Marco Gaeta hanno condannato dieci imputati del processo su un giro di droga al Borgo Vecchio e alla Kalsa. In abbreviato, queste le pene inflitte ;Antonino Abbate 6 anni e 10 mesi e 80 mila euro di multa, Marco Abbate 3 anni e 4 mesi e 20 mila euro di multa, Ottavio Abbate 4 anni e 6 mesi e 34 mila euro di multa, Pietro Abbate 5 anni e 8 mesi e 52 mila euro di multa, Salvatore Abbate 5 anni e 8 mesi e 60 mila euro di multa, Fabrizio Bianco 1 anno e 4 mesi e 4 mila euro di multa, Francesco Paolo Cinà 4 anni e 2 mesi e 40 mila euro di multa, Ugo Mormone 5 anni e 4 mesi e 52 mila euro di multa.

Richieste accolte

Sono state accolte le richieste del procuratore aggiunto Paolo Guido e dei sostituti Dario Scaletta e Giorgia Spiri. L’inchiesta è partita nel gennaio 2019 e si è concentrata sullo spaccio alla Kalsa e sul ruolo della famiglia Abbate sul controllo del territorio. Tre persone erano state arrestate in flagranza di reato e sequestrati 50 chili di hashish. La maggior parte arrivava da Napoli. Antonino Abbate, Pietro Abbate, Salvatore Abbate e Ugo Mormone sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, Marco Abbate, Ottavio Abbate, Francesco Paolo Cinà interdetti dai pubblici uffici per la durata di cinque anni.

Albergheria contro la droga

Il quartiere palermitano dell’Albergheria si ribella allo spaccio di crack che sta uccidendo decine di giovani. Per questo l’associazione Sos Ballarò ha organizzato per il prossimo 4 novembre un corteo. Si parte da piazza Casa Professa alle 16. L’iniziativa serve a sensibilizzare istituzioni, forze dell’ordine, famiglia e associazioni a combattere contro la vendita di questa droga che viene spacciata nei vicoli del mercato storico e non lascia scampo a chi ne fa uso.

Alla manifestazione stanno aderendo anche i parroci della zona che durante le messe invitano i fedeli a prendere parte al corteo. “E’ importante esserci – dice frà Gaetano, parroco della chiesa di Sant’Antonino, in corso Tukory – Bisogna
chiedere a gran voce interventi contro questa piaga che affligge il nostro quartiere».