L’antica sede del municipio di Atella di Napoli, un mulino con frantoio del XIII secolo in provincia di Salerno, un convento carmelitano del ‘700 nel Salento, un ex carcere, un ospedale inutilizzato e addirittura un anfiteatro all’aperto a picco sul mare. Sono solo alcuni dei 14 edifici ammessi alla seconda fase del Bando “Il bene torna comune”, con cui la Fondazione CON IL SUD si propone di recuperare e valorizzare i beni in disuso nell’Italia meridionale, mettendo a disposizione 4 milioni di euro di risorse private.
Per accedere a tutti gli effetti alla fase finale del bando, i proprietari dei 14 immobili ritenuti idonei devono sottoscrivere la convenzione con la Fondazione entro fine luglio. “Il bene torna comune” – giunto alla quarta edizione – si sviluppa infatti in due parti.
In un primo momento, amministratori e proprietari di beni inutilizzati hanno manifestato il proprio interesse a cederli alla comunità locale per almeno 10 anni con regolare contratto di affitto. La Fondazione ha ricevuto 145 candidature da parte di persone fisiche e giuridiche, enti pubblici e privati. Dopo un’attenta valutazione, anche con sopralluoghi tecnici, sono stati individuati 14 beni adatti allo svolgimento di attività socio culturali: 4 si trovano in Puglia (Palazzo Planelli Sylos a BITONTO – BA, Villa Scipione Ammirato a LECCE, Palazzo Marchesale Belmonte Pignatelli a GALATONE, Ex Convento dei Carmelitani a NARDÒ – LE); 4 in Campania (Lanificio Borbonico Sava a NAPOLI, Mulino e frantoio di San Eustachio a MONTECORVINO ROVELLA – SA, Ex Municipio di Atella a S. IRPINO – CE, Casale Teverolaccio a SUCCIVO – CE); 2 sono in Calabria (Palazzo Ducale a VERZINO – KR, Ex Padiglione Imposte dirette a MILETO – VV); 2 in Sicilia (Ex Carcere mandamentale a VIZZINI – CT e Teatro all’aperto Belvedere a TERMINI IMERESE – PA); 1 in Sardegna (Complesso di S. Pietro in Silki a SASSARI); 1 in Basilicata (Palazzo Arcieri a NOVA SIRI – MT). Nove sono di proprietà pubblica e 5 privata.
Da agosto a ottobre si terrà la seconda fase del bando. Le organizzazioni del Terzo settore, in partenariato con enti pubblici o privati del territorio (ad eccezione dei proprietari degli immobili stessi), potranno presentare proposte di valorizzazione dei beni selezionati, in un’ottica di uso collettivo e di restituzione alla collettività. La Fondazione valuterà le proposte privilegiando gli interventi capaci di generare effetti positivi concreti, in termini di sviluppo socio-economico per la comunità locale.
“Valorizzare gli immobili inutilizzati, con la partecipazione di proprietari e società civile – ha dichiarato Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD – significa recuperare la dimensione sociale dei beni culturali e una prospettiva comunitaria di sviluppo di cui il Paese e soprattutto il Sud hanno estremo bisogno”.
Sul sito www.ilbenetornacomune.it, sono disponibili le schede di tutti i beni candidati e dei 14 selezionati, con la possibilità per gli utenti di condividere idee e commenti sugli ammessi alla seconda fase. Attraverso le precedenti edizioni del Bando Storico artistico e culturale (2008, 2011, 2014), la Fondazione CON IL SUD ha sostenuto 28 progetti con oltre 11 milioni di euro.
La Fondazione CON Il SUD è un ente non profit privato nato dieci anni fa dall’alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato per favorire lo sviluppo del Mezzogiorno attraverso la promozione di percorsi di coesione sociale e sostenendo buone pratiche di rete.
La Fondazione sostiene interventi “esemplari” per l’educazione dei ragazzi alla legalità e per il contrasto alla dispersione scolastica, per valorizzare i giovani talenti e attrarre i “cervelli” al Sud, per la tutela e valorizzazione dei beni comuni (cultura, ambiente, riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie), per la qualificazione dei servizi socio-sanitari, per l’integrazione degli immigrati, per favorire il welfare di comunità.
La Fondazione CON IL SUD ha sostenuto oltre 1.100 iniziative, coinvolgendo 6.000 organizzazioni e 283 mila cittadini, soprattutto giovani, erogando complessivamente 190 milioni di euro.
(foto tratta da madonie press)
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