Una manifestazione sotto l’ ufficio del commissario straordinario regionale per le opere idriche per sollecitare un’opera importante come il collettore fognario di Palermo, un investimento dal valore di 57 milioni di euro, fermo da 10 anni, che potrebbe dare risposta in termini occupazionali agli edili palermitani. E’ una delle iniziative di mobilitazione che le segreterie provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil proporranno all’assemblea dei disoccupati edili e dei licenziati di questo pomeriggio alla Cassa Edile di via Borremans 17.

Un’assemblea unitaria organizzata per parlare delle opere e dei finanziamenti previsti dal Patto per Palermo e dal Patto per la Sicilia. “Intendiamo svolgere una funzione di pungolo nei confronti di chi le opere le deve realizzare. C’è molta aspettativa da parte dei lavoratori edili, il nostro settore è interessato da una crisi devastante, abbiamo avuto un agosto amaro, circa 450 lavoratori del comparto sono stati licenziati a Palermo. Di loro, 250 sono lavoratori della Sis, l’azienda che sta realizzando a Palermo il passante ferroviario”, ha dichiarato oggi il segretario della Fillea Cgil Palermo Francesco Piastra ai microfoni di Radio Articolo 1, anticipando i temi dell’assemblea.

“A Palermo – ha aggiunto Piastra – stanno andando in scadenza importanti cantieri, e se non partono le nuove opere del Patto per Palermo e del Patto per la Sicilia, i lavoratori rischiano di rimanere licenziati a lungo. Non possiamo rimanere spettatori, i sindacati saranno parte attiva perché si passi dalle parole ai fatti, perché dalle cifre milionarie annunciate sia dal Comune che dalla Regione si aprano nei prossimi mesi i cantieri, altrimenti i lavoratori resteranno disoccupati”.

Sono 751 i milioni di euro inseriti nel Patto per Palermo. Di queste somme, l’80 per cento riguardano lavori edili. Tra i cantieri inseriti nel Patto per Palermo, che Feneal, Filca e Fillea aspettano, ci sono anche opere abbastanza datate, attese da vent’anni, come l’ammodernamento della circonvallazione di Palermo e il sottopasso di via Perpignano. “Abbiamo chiesto all’amministrazione comunale se per queste due opere, per le quali già esiste una progettazione, si possa procedere in tempi rapidi a indire le gare d’appalto – aggiunge Piastra – Poi c’ la ristrutturazione e l’ammodernamento del Teatro Massimo, la costruzione di due istituti comprensivi didattici nell’area nord e sud di Palermo. Sono opere indubbiamente importanti. Ma servono tempi brevi. Purtroppo Palermo, così come la Sicilia e il Mezzogiorno, sulle opere pubbliche sconta ritardi che impediscono alla nostra città di recuperare gravi deficit”.

“Il nostro dubbio – continua Piastra – è che i tempi in realtà saranno lunghi. Noi entriamo in campo per pungolare la amministrazione comunale ma anche la Regione siciliana. Per questo tra le iniziative pensiamo di organizzare una manifestazione sotto la sede del commissario e assessore regionale all’Ambiente Contraffatto. Il collettore svolge una funzione di cura del territorio: in caso di piogge abbondanti, nel collettore dovrebbero essere convogliati i due i due fiumi sotterranei della città. E’ un’opera fondamentale contro il dissesto idrogeologico. E’ ferma da troppo tempo. E il rischio di danni al territorio è alto”.

All’incontro parteciperanno i disoccupati licenziati e chi sta perdendo il lavoro. Si parlerà anche delle aspettative per l’accordo sulle pensioni, soprattutto per i lavoratori con più di 50 anni di età, un alto numeri di contributi, e che svolgono mansioni e compiti che chiedono vengano riconosciuti come gravosi e usuranti. “Nei cantieri aspettano l’accordo sulle pensioni. Ogni volta sono solo annunci. I lavoratori sono arrabbiati, hanno vissuto una crisi devastante, e chiedono risposte”.

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