La Regione dota la Sicilia di un “Regolamento edilizia unico tipo” e punta a uniformare procedure e adempimenti su tutto il territorio. Questo importante strumento normativo è stato approvato dal governo guidato da Nello Musumeci, su proposta dell’assessore al Territorio e all’Ambiente Toto Cordaro, durante l’ultima seduta di giunta, così come previsto dalle leggi sul riordino della materia edilizia. Tale regolamento è finalizzato a uniformare in tutto il territorio regionale i regolamenti edilizi comunali, in modo tale che abbiano gli stessi principi generali fondati su un insieme di procedure omogenee di attuazione dell’attività edilizia.

Possibili integrazioni dei Comuni

Per adattare al meglio il regolamento edilizio unico alle situazioni locali, nei 120 giorni successivi alla data di pubblicazione del documento sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana, i Comuni potranno apportare eventuali integrazioni legate a specifiche caratteristiche territoriali. La redazione del regolamento tipo è stata portata a termine dal dipartimento Urbanistica dell’assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente, con il coinvolgimento dei collegi professionali interessati, delle consulte degli ordini professionali abilitati e dell’Anci.

Cordaro: “Nuovo tassello nel settore”

“Il via libera a questo strumento – dichiara l’assessore Cordaro – rappresenta un nuovo tassello nel percorso di attuazione delle leggi in materia di edilizia urbanistica, che hanno positivamente caratterizzato l’attività di questo governo. Il Regolamento è un significativo passo in avanti nel processo di messa a sistema di tutte le realtà comunali. Si tratta, infatti, di un unico strumento di governo dei principi e delle procedure nell’ambito edilizio, così da creare un’omogeneità dei regolamenti di tutti gli enti locali, eliminando definitivamente quella ‘babele’ procedurale che spesso rallenta i percorsi autorizzativi e crea disagi ai cittadini”.

La Sicilia con il più alto numero di abusi

Non a caso un regolamento del genere può tornare utile in una terra dove l’abusivismo edilizio impera. Secondo gli ultimi dati resi noti da Legambiente, stando ai numeri forniti dagli uffici tecnici dei Comuni, dal 2004 al 2020 è stato abbattuto solo il 32,9% degli immobili colpiti da un provvedimento amministrativo. In Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, le regioni più segnate dalla presenza mafiosa e dove non a caso si concentra il 43,4% degli illeciti nel ciclo del cemento registrati in Italia nel 2019, sono state emesse 14.485 ordinanze di demolizione e ne sono state eseguite appena 2.517, pari al 17,4%.

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