È stata istituita in seno alla commissione Sanità dell’Ars una sottocommissione parlamentare per studiare il fenomeno dell’aumento dei casi di turbercolosi, brucellosi e leucosi bovina in Sicilia.
“In Sicilia nel 2016 si è registrato un aumento esponenziale dei casi di brucellosi e tubercolosi bovina. Si tratta – dice il deputato regionale del M5S e presidente della sottocommissione Antonio De Luca – di patologie che colpiscono gli animali ma che si trasmettono anche all’uomo attraverso il consumo di carni infette. La necessità di indagare questo fenomeno è strettamente connessa a un’anomala concentrazione di casi tubercolosi umana riscontrati nella provincia di Messina, dove nel 2016 sono stati accertati 130 casi su 200 registrati in tutta Italia”.
“Si tratta di casi preoccupanti che ho denunciato in commissione Sanità – aggiunge il parlamentare – e per questo è stato deciso di istituire la sottocommissione. Il nostro obiettivo è indagare il fenomeno ma anche elaborare proposte di legge da sottoporre al Parlamento per contrastare il rischio epidemiologico”.
“Per farlo – dice De Luca – occorre avere un quadro normativo chiaro e individuare soluzioni in grado di raggiungere gli obiettivi indicati dal Piano sanitario regionale, che rientrano nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). La diffusione di queste patologie, che hanno colpito centinaia di allevamenti siciliani, rappresenta un rischio per la salute umana e mette in ginocchio il settore zootecnico e alimenta il mercato della macellazione clandestina”.
Per De Luca adesso “occorre coinvolgere gli allevatori per individuare insieme a loro soluzioni semplici e chiare e sostenibili per far fronte all’emergenza”.
“Dobbiamo sostenerli – continua – solo così è possibile rilanciare un settore fondamentale per l’economia nebroidea e siciliana”. Nei prossimi giorni, intanto, sarà presentata in commissione Sanità una risoluzione che, oltre a informare il Governo della questione, lo impegnerà a incrementare il numero di ore previsto per le attività di controllo del personale medico veterinario in forza nelle Asp siciliane ed in particolare nelle province di Messina e Enna.
“In questo modo i controlli negli allevamenti – conclude – potranno essere svolti nei tempi previsti evitando danni per gli allevatori”.
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