Il Consiglio dei ministri ha ufficializzato le date delle elezioni comunali che si terranno lo stesso giorno del referendum. Il primo turno delle amministrative si terrà il 12 giugno nelle città sopra i 15mila abitanti mentre il giorno del ballottaggio è fissato due settimane dopo, il 26 giugno.
Ventiquattro i capoluoghi al voto, tra cui Palermo e Messina
Per quanto riguarda le Comunali, saranno 24 i capoluoghi di provincia in cui si voterà, tra cui anche 4 capoluoghi di regione: Genova, L’Aquila, Palermo, Messina e Catanzaro.
Per la Sicilia si attende che la regione confermi la data
Per la Sicilia, però, si attende che sia la Regione siciliana ad emanare il decreto di indizione dei comizi elettorali confermando la data visto che per Statuto speciale tocca proprio alla regione scegliere il giorno delle elezioni amministrative. In passato la data delle elezioni amministrative si è spesso discostata da quella scelta nel resto d’Italia. Stavolta, però, è probabile che invece anche la Sicilia scelga di votare contemporaneamente
Cinque i quesiti referendari
Saranno invece 5 i quesiti referendari: riforma del Csm, equa valutazione dei magistrati, separazione delle carriere delle toghe, custodia cautelare e abolizione della legge Severino. Inammissibili, invece, secondo il pronunciamento della Corte Costituzionale il referendum sulla cannabis, quello sull’eutanasia e quello sulla responsabilità dei magistrati.
Il Governo ha quindi dato il via libera all’”election day” che unirà il voto nelle città a quello per il referendum sulla giustizia e finalmente si conosce la data esatta, il 12 giugno. Due mesi e mezzo per definire liste e intensificare la campagna elettorale che già molti candidati e partiti hanno iniziato.
Roberto Lagalla si dimette da assessore e si dedica alla corsa a sindaco di Palermo
Roberto Lagalla non è più un assessore della giunta Musumeci. Oggi si è ufficialmente dimesso, come aveva annunciato nei giorni scorsi, per dedicarsi alla campagna elettorale visto che il candidato sindaco di Palermo dell’Udc. Nel corso della sua conferenza stampa, in cui ha annunciato le dimissioni da assessore all’Istruzione, Lagalla ha fatto appello ai partiti, “Decidano presto”, ha detto, Intanto Musumeci terrà ad interim l’assessorato l’assessorato lasciato vuoto e deciderà solo in seguito su eventuale nomina nuovo assessore.
Miceli accetta la sfida, “Accetta la sfida”
La corsa a sindaco di Palermo adesso vede un candidato ufficiale di tutto il Centrosinistra. “Si sono create le condizioni politiche. Adesso ho il compito di definire un programma per guidare la coalizione”. Con queste parole Franco Miceli accetta la sfida e corre per diventare sindaco di Palermo. Società civile, rigenerazione urbana, lotta alle inefficienze e il sostegno del Governo centrale: “Palermo può essere una capitale del sud: produttiva, inclusiva, competitiva”.
L’architetto, dunque, sarà il candidato sindaco di Palermo di Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra Civica Ecologista e movimenti civici che sostengono la linea progressista.
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