Nomi di associazioni inseriti in fantomatiche liste solo per avere più peso alle elezioni degli organi camerali, ed ottenere un numero maggiore di seggi. Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo ha persino presentato un esposto in Procura, mentre il suo rivale alla presidenza della Camera di Commercio di Palermo, Alessandro Albanese, alla guida di Confindustria Palermo, invoca trasparenza e si dice disponibile a tutte le verifiche del caso.

Nelle elezioni delle nuove Camere di Commercio si dovrà stare molto attenti ad errori, più o meno intenzionali.
Dalla riforma dovrebbero nascere 4 nuovi organismi: le Camere della Sicilia orientale accorpate, quella di Messina, quella di Palermo ed Enna, e la Camera di Commercio di Agrigento, Caltanissetta e Trapani.

Secondo quanto riporta l’edizione odierna di Repubblica Palermo, l’assessore regionale alle Attività produttive, Mariella Lo Bello, avrebbe scritto ai commissari incaricati di gestire l’accorpamento per invitarli a fare una capillare verifica degli iscritti delle varie associazioni, non limitandosi più a controlli a campione.

“Abbiamo ricevuto un mucchio di diffide e denunce circostanziate, non possiamo far finta di nulla”, afferma la Lo Bello.

Cinquanta titolari di aziende, a Siracusa, hanno redatto un documento nel quale dichiarano di non avere mai aderito ad associazioni che invece li avevano inseriti fra i propri iscritti. Sta persino indagando la procura di Catania.

Le associazioni finite sotto accusa sono Fapi ed Euromed, che hanno fatto registrare un boom di iscrizioni fra il 2013 e il 2014. Due associazioni tradizionalmente non presenti nele zone di Catania, Ragusa e Siracusa. E oltre la metà delle ditte iscitte alla Fapi sono state dichiarate anche dalla Euromed.

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